Il MoVimento 5 Stelle e il pasticcio del candidato alla regione Abruzzo

Entra, vota e clicca. La vicenda delle regionali 5 Stelle in Abruzzo potrebbe chiudersi con un voto on line sulla scelta del candidato governatore. Al voto hanno potuto partecipare gli attivisti certificati dallo staff MoVimento 5 Stelle al 30 giugno 2013. Ma la questione (di cui abbiamo già lungamente parlato qui e qui) sembra non chiudersi ancora. Tra i candidati indicati on line non figura infatti Fabrizio Catullo, candidato out sider del MoVimento (spesso contro le posizioni dei parlamentari 5 Stelle eletti a Roma) che non figura tra i papabili nel portale di Beppe Grillo. Catullo, docente a contratto presso l’Università Pescara e membro di BIN Italia (Basic Income Network) ha vissuto attimi difficili nel MoVimento. Nelle scorse settimane ha presentato un suo progetto di reddito di cittadinanza applicabile a livello locale. Risulta ancora iscritto al portale. Così, in rete, alcuni attivisti si chiedono che fine abbia fatto la sua candidatura più volte espressa nella rosa sulla stampa locale e in qualche mu regionale.

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(Articolo de Il Centro 16/03/2014)

CATULLO CHE FINE HA FATTO? – «La squallida storia dell’eliminazione di Catullo dalla rosa dei candidati presidenti per la regione Abruzzo non può finire così, con un arrivederci e ciao. I principi di trasparenza che dovrebbero animare lo spirito del movimento gridano vendetta. Vogliamo sapere per quale motivo uno dei candidati è stato depennato all’ultimo momento», chiede un utente sulla pagina facebook Abruzzo MoVimento 5 Stelle. La duplice realtà 5 Stelle sotto il Gran Sasso è dimostrabile da due pagine differenti presenti nei social network. Pagine speculari, entrambe con circa 1800 iscritti. Eppure sul blog ufficiale del MoVimento i rappresentati, accompagnati da spot video, risultano altri:

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LA LETTERA DELLO STAFF – Catullo doveva comunque figurare nella rosa di nomi o no? A chiarire i dubbi ci pensa lui stesso diffondendo una mail con la quale lo staff avrebbe esortato i candidati  ad inserire i video promo in tempo utile sulla piattaforma.

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L’immagine è accompagnata da una nota forte:

Ecco soddisfatti tutti i cretini grillini che hanno dubbi. Il Movimento 5 Stelle si conferma DEFINITIVAMENTE e INCONFUTABILMENTE un’Associazione a Delinquere Antidemocratica finalizzata al Colpo di Stato. Ricordo infine a tutti che i parlamentari Vacca, Colletti, Del Grosso e Castaldi sono parte di un’associazione a delinquere di stampo diffamatorio tesa all’eliminazione politica degli avversari scomodi. Tutti pluridenunciati alla Magistratura ed in attesa di rinvio a giudizio.

L’iscritto, contattato da Giornalettismo, spiega: «In breve siamo di fronte alla dimostrazione che si sta prendendo in giro l’Abruzzo in Italia. Mi avevano inizialmente messo, forse perché non sapevano chi fossi». L’uomo denuncia, con torni forti, pressioni da parte dei fedelissimi eletti a Roma nei confronti del duo Grillo-Casaleggio, una campagna che l’escluso indica come diffamatoria atta a screditare determinate persone all’interno del MoVimento. «Come se nulla fosse ieri mi ha levato e non mi hanno nemmeno avvisato. Siamo in dittatura. Una linea che mira solo a prendere consenso senza iniziativa politica». Amareggiato? «Francamente, me lo aspettavo. Questa è solo l’ennesima dimostrazione».

OPINIONI DIFFERENTI IN ABRUZZO – Nella pagina critica sul MoVimento proseguono le accuse: «Auto candidature – spiega un utente – con mancanza di partecipazione, non ci sono state scelte condivise e confronto tra cittadini in linea con i principi del M5S. A Pescara il nostro Meetup, riportato tra quelli del portale Nazionale del M5S, non ha potuto partecipare in alcun modo alla presentazione di un eventuale consigliere per le Regionali o un candidato Portavoce Presidente. Oltretutto i nomi proposti sono quelli che si fanno accompagnare dai portavoce eletti, che nulla dovrebbero dire e fare nelle iniziative sul territorio per quanto riguarda l’organizzazione libera dei cittadini. In Abruzzo purtroppo amici 5 stelle siamo caduti molto in basso. E non è con questi metodi che cambieremo il modo di partecipare e di far politica in una Regione disastrata economicamente, come ambiente, nel sociale e come servizi pubblici». «Beh non è una bella pagina di storia questa. Tutti dovevano poter concorrere per la Presidenza della Regione Abruzzo. Già non abbiamo potuto votare on line per scegliere i Consiglieri regionali con quella “scusa” che nell’estate del 2013 non c’era tempo per organizzare la votazione sul portale nazionale. Come mai per il Piemonte invece è stato possibile organizzarla anche in minor tempo?», incalza un altro. Diverso clima, invece, in quella frequentata spesso dagli eletti a Roma. È Coletti stesso ad annunciare il via al voto:

Da adesso e sino alle 19 potete votare il candidato Presidente della Giunta Regionale Abruzzo sul nostro sistema operativo. Mi raccomando prima di votare leggete il curriculum e visionate il video di presentazione. Da domani saremo pronti per cacciare la malapolitica anche dalla Regione Abruzzo.

Alcuni hanno difficoltà a votare, nonostante, denunciano, l’anzianità espressa nella certificazione. Sempre in rete si propone di ovviare il problema così:

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«Nel frattempo – confessa un utente – sul territorio si hanno ancora gli strascichi di un anno buttato al vento, passati ad auto referenziarsi da persone dell’altro gruppo, perché ben pensavano di auto referenziarsi tramite personali contatti, avendo in questi alleati i portavoce in Parlamento. In giro per i paesi dell‘Abruzzo molti gruppi cercano di andare avanti facendo liste da presentare per le prossime amministrative, anche se in loro si sono intromesse molte persone con vecchia mentalità di riferimento politico, ma almeno con un minimo di confronto democratico e di ascolto dei cittadini. A Pineto essendo uscito un candidato per le regionali, (da quelle riunioni di luglio 2013, fatte in fretta e furia per alzata di mano senza avere il tempo di poter veramente decidere in base al merito), dove questo candidato XXXX ignorando la base (perché non è capace di ascoltare, sintetizzando gli umori) ad oggi si auto sostiene, provando addirittura a far fare una lista per il nostro paese in modo a dir poco opaco, tramite persone che in sede web (oggi assenti anche nelle riunioni pubbliche) non commentano e non si confrontano e vanno accaparrandosi persone nei bar o per lista dei contatti telefonici personali, mentre si vuole isolare nuovi e vecchi attivisti in un gioco poco democratico. A questo gioco noi non ci stiamo». Insomma, non tutto avviene col sorriso in bocca.

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STEFANIA, LA CANDIDATA A SUA INSAPUTA – Chi sono i candidati ufficiali presenti nel portale? In rete gira questo screen.

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C’è chi chiede però chi sia Stefania Altigondo, di Penne, di cui non figurano video. Come riportano alcuni attivisti Altigondo avrebbe sostituito D’Incecco, sfilatasi dalla corsa qualche settimana prima delle votazioni on-line. C’è un però. Altigondo è candidata a sua insaputa. Ha espresso la sua candidatura ma non per Presidente, bensì come consigliere regionale. A chiarire è lei stessa su Facebook:

Ci deve essere stato un errore sulla pagina del M5S dove si vota per la scelta del candidato presidente… è stato inserito anche il mio nome tra i candidati presidenti alla regione, ma è un errore, io non sono candidata presidente, ma semplicemente consigliere. Non votate il mio nome per favore. Il mio nome lo dovrete scrivere invece alle urne il 25 maggio. Stefania Altigondo.

Insomma, una svista. Altingondo ha preso 25 voti. A vincere è stata Sara Marcozzi che ha ottenuto 346 voti. Attivista da circa due anni, avvocato di professione, è impegnata sulle tematiche legate ai rifiuti. E’ stata lei la più votata in regione. Dai toni “moderati”, probabilmente sarà l’unica donna candidata governatore  per le regionali abruzzesi. Ecco qui il suo video curriculum:

«Ora – spiega un attivista a voto concluso – mi posso un attimo sfogare. In questi mesi ho visto continue discussioni, litigate, accuse e chissà quali invenzioni di complotti organizzati. Adesso abbiamo anche il candidato governatore Sara Marcozzi … Possiamo cominciare a darci da fare e lavorare sul serio?».

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