Ulli Mair e la storia (falsa) del vibratore comprato con i soldi pubblici

Ulli Mair, segretaria del partito dei Freiheitlichen in Alto Adige, spiega al Corriere la storia dei giocattoli erotici, tra i quali un vibratore, acquistati e poi fatti rimborsare a spese della Regione. La Mair spiega che però non è stato acquistato alcun vibratore: «Un anello da uomo che vibra, sì. E poi c’erano un tanga e due palline antistress a forma di seni. E sa qual è il vero scandalo di questa storia?». E spiega:

 

«Guardi è andata così: il 16 maggio del 2012 era il compleanno di Sigmar, noi altri consiglieri del gruppo abbiamo pensato di fargli un regalo scherzoso e abbiamo chiesto alla nostra collaboratrice di andare a comprare quei gadget al sexy shop. E siccome ha anticipato lei la spesa avrà tenuto lo scontrino per chiederci poi i soldi».

Sì, ma la registrazione?
«Per qualche motivo che non conosco quel benedetto scontrino è finito nei conti da registrare. Ma non mi chieda come perché non lo so».
E chi l’ha registrato non ha visto che era di un sexy shop?
«Avrà trascritto la cifra senza far caso alla descrizione».

2013-12-03-DA-PK-Freiheitliche

Si può obiettare che questa versione non è credibile.
«Non posso obbligare nessuno a credermi. Dico solo che quella roba era un regalo e l’abbiamo pagato di tasca nostra. Né io né nessuno del nostro gruppo ha mai rubato o usato i soldi di altri. Sono dieci anni che ogni mese verso volontariamente 1.300 euro del mio stipendio al gruppo. Le pare che i Freiheitlichen possano rovinarsi per 64.92 euro»?
Ma vi fate sempre regali di questo tipo ai compleanni?
«Ma no… È stata l’unica volta che abbiamo osato. Per come è stata scritta questa storia, sembra che io sia malata di sesso e che abbia comprato un vibratore a spese dei cittadini… Mi hanno mandato mail di minacce e di insulti davvero sgradevoli».

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