Ottoemezzo con Fabrizio Saccomanni

OTTOEMEZZO, CHE FINE HA FATTO LA SOCIAL CARD? – Paolo Pagliaro spiega che negli ultimi due anni non è stato possibile far partire le social card ed attivare il fondo previsto di 50 milioni di euro a causa dei requisiti a volte contraddittori che hanno di fatto impedito l’emissione del denaro anche a chi ne aveva diritto. Saccomanni, chiamato a rispondere sul ruolo della burocrazia e dei funzionari, spiega che la burocrazia cerca di proteggere lo Stato e di non sabotare le iniziative dei politici. Forquet, a cui la Gruber chiede quale sia stato l’errore più grande di Saccomanni, spiega che secondo lui non è stato forte con la sua maggioranza, paragonandolo ad un computer chiamato ad elaborare le proposte del governo senza dare una sua lettura. Saccomanni dice di poter condividere in parte rivendicando di poter mettere la faccia nei saldi positivi di bilancio in quanto si è riusciti a rimanere nella soglia del tre per cento. Un miracolo che per un anno non porterà richieste da parte di Bruxelles. E per quanto riguarda Padoan, secondo Saccomanni il consiglio di Forquet di essere meno computer potrà tornargli utile. E per quanto riguarda la sua esperienza di governo, definisce l’esperienza affascinante ma si riserva un’attività nel futuro, sperando che un giorno qualcuno riconosca la bontà del suo lavoro.

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OTTOEMEZZO, IL CAPPELLO IN MANO – Fabrizio Saccomanni spiega che il governo precedente non è andato in Europa con il cappello in mano e che anzi è stato propositivo spiegando quelle che erano le loro idee sulla disoccupazione giovanile e sul ruolo degli ammortizzatori sociali. Niente cappello in mano, quindi. Lilli Gruber chiede un giudizio sul nuovo esecutivo non risponde prendendo atto del cambio di governo. E la Gruber, ricordando come Padoan abbia spiegato che l’azione di Renzi sia la stessa di Letta e che le riforme arriveranno in tre-quattro anni, ha chiesto perché è stato mandato via il governo Letta, con Saccomanni che risponde spiegando come dieci mesi non siano sufficienti per rivoluzionare l’economia, rivendicando come rispetto al passato non si stia più perdendo il due per cento a trimestre e che anzi l’economia crescerà ad ogni trimestre. Secondo Saccomanni, poi, è lecito pensare che l’obiettivo di Renzi sia quello d’intestarsi i successi dell’esecutivo Letta che ha subito, da parte dell’opinione pubblica, di essere lento e di aver creato pasticci, una lettura prevalente che ha superato il giudizio sulla realtà attuale italiana. Parlando di errori, Saccomanni riconosce che in passato si è sbagliato a non comunicare efficacemente il loro operato. Inoltre lui stesso ha detto che poteva essere più aggressivo nelle risposte.

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OTTOEMEZZO, ATTENTI AI FALSI CREDITORI – Fabrizio Saccomanni spiega che il suo governo e lui come Ministro non hanno voluto affidarsi alla Cassa Depositi e Prestiti perché essendo questa una banca e mancando le documentazioni sui conti da saldare relativamente ai debiti della Pubblica Amministrazione, c’era il rischio che si pagassero conti inesistenti. Inoltre la Cdp è un ente privato e trasformarla nel braccio armato dello Stato, questo rischia di creare perplessità a Bruxelles. Per questo serve usare la testa e muoversi in terreni praticabili anche perché lo Stato non sa quali sono i debiti della Pubblica Amministrazione. Inoltre si rende necessaria l’introduzione della Fattura elettronica per avere chiarezza. Fabrizio Forquet spiega poi che il governo Letta ha fatto il suo per quanto riguarda il saldo dei debiti della pubblica amministrazione. Inoltre sempre Forquet spiega che domani sul Sole 24 Ore ci sarà uno studio di Prometea che spiega come la riduzione del carico fiscale sulle imprese il modo è il modo per creare domanda e dare lavoro e poi successivamente tagliare le tasse ai lavoratori. Saccomanni viene chiamato a commentare i giudizi di Renzi secondo cui i conti pubblici sono peggiori di quello che si pensasse con il ministro che risponde spiegando come quella dichiarazione sia stata smentita. Il punto da chiarire, poi, è relativo alla differenza tra obiettivi e stime, giustificando come all’inizio dell’anno si fossero proposti degli obiettivi sul Pil non coincidenti con le stime. E Forquet interviene ricordando che con questa politica si rischia la manovra correttiva per soddisfare gli obiettivi presentati in Europa. E Saccomanni spiega che Bruxelles non si aspetta una manovra, con Forquet che spera che questo non avvenga per davvero.

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OTTOEMEZZO, ASPETTANDO MERCOLEDÌ – Si parte parlando della promessa di Renzi di tagliare tasse per 10 miliardi di euro e che questo verrà annunciato mercoledì. Secondo Saccomanni non ci sono problemi nella fattibilità visto che già in passato c’era un progetto di riduzione della spesa e delle tasse. Nel 2013 il processo fu modesto e gli importi non trascurabili. Il problema è trovare le risorse tagliando la spesa. Per Saccomanni il precedente esecutivo aveva dato il via a questo processo assoldando Cottarelli, entrato in servizio nell’ottobre 2013, ed insieme si era stabilito che a marzo si sarebbe arrivati a conclusione, per un lavoro di sei mesi che non doveva riguardare tagli orizzontali non più praticabili. Fabrizio Forquet spiega che secondo lui, in parte, il governo Renzi sfrutta il lavoro del governo Letta, con il vicedirettore del Sole 24 Ore che chiede a Saccomanni perché si è aspettato ottobre per nominare un commissario per la spending review. Saccomanni spiega che è il governo delle larghe intese ad aver rallentato la nomina del commissario, Cottarelli, in quanto il centrodestra non vedeva di buon occhio la presenza di un uomo del Fondo Monetario. E per quanto riguarda il taglio delle tasse, Saccomanni spiega che si è cercato di tagliarle sia per le aziende sia per i lavoratori spiegando che per lui è importante capire quanto si vuole tagliare di spesa per vedere se con l’abbassamento delle tasse si riesce ad arrivare ad un equilibrio. E Saccomanni si difende dalle domande incalzanti della Gruber su Renzi dicendo che il loro compito era quello di difendere le casse dello Stato per evitare le perdite cercando di rientrare dalla procedura d’infrazione.

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OTTOEMEZZO, LA PRESENTAZIONE – Questa sera a Ottoemezzo, il programma condotto da Lilli Gruber ed in onda su La7 a partire dalle 20.30 sarà ospite il Ministro dell’Economia e delle Finanze del governo Letta Fabrizio Saccomanni ed il giornalista del Sole 24 Ore Fabrizio Forquet. Saccomanni, interrogato da Lilli Gruber spiega che ora si sta rilassando e pensa sia al passato sia al futuro. E prima della pubblicità si lancia la battuta di Renzi che ha detto che i conti sono messi peggio di quanto non si aspettasse e che da mercoledì le tasse si potranno abbassare.

 

 

 

 

 

 

 

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