La lettera di Matteo Renzi a Roberto Saviano sulla mafia

Matteo Renzi risponde a Roberto Saviano su Repubblica per le iniziative del governo sulla mafia. Il presidente del Consiglio replica allo scrittore di Gomorra, che nei giorni scorsi gli aveva inviato una lettera aperta in cui gli chiedeva di aggredire il tesoro dei clan e rendere più veloce il sequestro dei beni ai mafiosi e la loro restituzione alla società. Matteo Renzi oggi risponde in 5 punti, pubblicati da Repubblica:

matteo renzi roberto saviano mafia 2


MATTEO RENZI E ROBERTO SAVIANO – I cinque punti della lettera sono sintetizzati da Repubblica così:

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Autoriciclaggio. Prevedo l’introduzione del delitto di autoriclaggio per punire così l’estorsore o il pusher che reimpiega il provento dei delitti.
Certificazione. Va ripensata la certificazione antimafia: troppo spesso si riesce ad aggirare. Servono controlli più severi.
Beni confiscati. Con urgenza porrò il tema della riforma dell’Agenzia nazionale dei Beni confiscati: restituire ai cittadini quanto i clan hanno loro sottratto.
I manager. Nei Comuni sciolti vanno inviati manager che possano operare a tempo pieno anche in deroga alle regole del patto di stabilità.
Corruzione. Ha un costo che ammonta a 60 miliardi di euro ogni anno. E’ fondamentale dare piena attuazione alle legge 190 del 2012. Mi impegno a nominare immediatamente, a partire già dai prossimi giorni, il Commissario anticorruzione, come previsto dalla stessa legge.

La lettera di Matteo Renzi a Roberto Saviano sulla mafia: le foto:



COSA AVEVA CHIESTO ROBERTO SAVIANO
– Nell’articolo di Repubblica di qualche giorno fa Roberto Saviano scriveva questo:

Personalmente avrei voluto che nel suo discorso inaugurale Matteo Renzi avesse concesso più spazio non al generico tema delle mafie, ma ai capitali criminali, a quell’enorme flusso di danaro che a oggi continua a essere l’economia principale italiana. Quello che mi piacerebbe accadesse è che questo possa smettere di essere un tema morale, etico, legato unicamente alla legalità in senso astratto. Mi farebbe piacere sapere che il tema del contrasto alla criminalità organizzata diventasse una questione fondamentale, una questione economica. Non si può in poco tempo affrontare tutto. Ma spero ci sia un momento in cui per questo governo il tema dei capitali criminali sia non “una” delle tematiche, ma “la” tematica da affrontare. La principale, la più vitale. L’urgenza è imperativa. Com’è imperativo capire che i 170 miliardi fatturati ogni anno dalle organizzazioni criminali sono il vero tesoro che dobbiamo riprenderci. Un tesoro che secondo la Guardia di Finanza ha superato il 10% del Pil.

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