Il Manifesto per l’Europa e quelli di Tempi che non l’hanno presa bene

28/02/2014 di Mazzetta

La scomposta reazione dei talebani cattolici di Tempi alle mie critiche al Manifesto per l’Europa pubblicato dalla rivista, conferma le pessime qualità dell’estremismo cattolico.

Non l’hanno presa bene quella di Tempi e così hanno pubblicato in velocità un editoriale di Emanuele Boffi nel quale me le cantano di santa ragione. Si parte definendo Giornalettismo «un sito che raccoglie la paccottiglia mainstream del pensiero giornalisticamente corretto» (?) ed è subito un disastro. Anche Tempi come altri sventurati, vuoi per pigrizia, vuoi per malafede, attacca un mio presunto anonimato.  Che non esiste, perché a uno pseudonimo non corrisponde l’anonimato e perché nel «chi siamo» del sito, che è una testata giornalistica registrata, c’è scritto il mio nome e cognome accanto a «Mazzetta». Nome e cognome sono anche nel Gravatar con il coniglietto, sul profilo Twitter e sul mio blog, quindi si può tranquillamente affermare che questa affermazione corrisponda a un falso. Dal chiaro intento diffamatorio.

Falso sul quale si appoggia tutto il resto dell’editoriale, che poi scivola nell’incomprensibile:

«Poiché dalle parti di Giornalettismo si pensa come l’anonimo Mazzetta che Hannah Arendt sia una ghostwriter di Beppe Servergnini, il nostro manifesto è squalificato come un appello di chi ce l’ha «con l’aborto e i preservativi», coi «diritti degli omosessuali» e «con i sostenitori dell’eutanasia». Ergo noi siamo «bigotti», che usano «toni apocalittici» per proclamare nient’altro che «deliri senza senso» atti a raccogliere l’applauso di «bigotti estremisti». Davvero troppo grazia».

Poiché non ho capito, passo a notare che segue una lezione sulla demografia in Italia impartitami: «Poiché all’anonimo Mazzetta sfugge che il problema demografico non sia una questione che riguarda solo i cattolici, gli omofobi e i bigotti» ( e ridagli con l’anonimo). E ancora sull’anonimo in chiusura: «Mazzetta può anche infischiarsene di tutto ciò e continuare a navigare su Google cercando altri e più accattivanti nom de plume con cui coraggiosamente instaurare un sereno dibattito col prossimo» che non si capisce che c’entri con una persona che scrive da più di 15 anni sempre firmandosi Mazzetta, che come i più astuti avranno indovinato trae origine dal mio cognome e che ormai è la mia identità da anni, visto che anche nella «real life» amici e conoscenti mi chiamano Mazzetta da prima che cominciassi a scrivere e a firmare così. Tolti i riferimenti all’anonimato resta effettivamente pochissimo del pezzo.

LEGGI ANCHE:  Il manifesto omofobo dei super-cattolici

Decisamente non l’hanno presa bene e Boffi conclude a nome di tutti che: « Tra l’altro, stia sereno. Ogni tipo di nascita è da noi ben accetta. Noi vogliamo bene a tutte le mamme. Anche a quella dei cretini.»

Io sto sereno e non mi sposta nemmeno il simpatico riferimento ai cretini, meno sereno è il gruppo di agitati che è venuto a commentare il mio pezzo con toni davvero buffi, c’è  uno che dice che ha firmato il manifesto e adesso mi querela (originale), c’è quella che si chiede «cosa avete contro un manifesto apertamente schierato in difesa della vita e dei bambini» e in genere ci sono un sacco di commenti molto critici e poco sostanziati, una piccola pioggia di robaccia che conferma le qualità di questo rassemblement talebano in nome della difesa della vita e dell’emarginazione degli omosessuali, che minacciano la sacralità della famiglia e se va bene possono far quel che vogliono, ma di nascosto e senza rivendicare diritti.

Tutta gente evidentemente entusiasta dell’espediente sortito dagli intellettualoni che hanno firmato il manifesto: «… i “nuovi diritti” sono in realtà “nuove schiavitù”» è il tipico slogan-supercazzola che non vuol dir niente, ma che è capace di toccare le corde giuste nell’animo delle persone giuste, cercando al tempo stesso di travestirsi da altro perché sa di essere impresentabile agli occhi di molti. Imbarcare bigotti diversamente credenti nell’impresa poi, non ne cambia l’origine, che è chiaramente radicata nel cattolicesimo estremista e all’interno di un gruppo riconoscibile per il suo attivismo talebano. Che poi se la prende tantissimo con l’anonimo che gli fa notare che è sempre la solita solfa.

Post Scriptum

La redazione di Tempi.It ha rivisto profondamente il pezzo dopo questa mia risposta. È infatti apparsa una curiosa premessa nel sottotitolo: «Su Giornalettismo si ricopre di insulti Tempi e chi ha firmato l’appello per l’Europa. Qui gli si restituisce la pariglia». Excusatio non petita,in compenso è sparito ogni riferimento al mio presunto anonimato dall’articolo, come peraltro avevo richiesto. Quello che non appare è il seppur minimo riferimento alle correzioni o le scuse per l’errore, se non a me almeno ai fedeli lettori che ora stanno commentando il mio pezzo su Giornalettismo, dandomi del cupo anonimo.

Un comportamento poco gradevole, quasi a cancellare ogni traccia del clamoroso errore e della scarsa professionalità dimostrata nel lanciarsi in una tirata scomposta. Per fortuna ci sono gli screenshot, che permettono di confrontare le due versioni dell’articolo, quella originale la trovate di seguito, quella rimaneggiata in silenzio su Tempi.it

tempi 1 tempi 2

Share this article