Le Iene e i fannulloni del comune di Roma

Il servizio de Le Iene di poche settimane fa sui dipendenti del Comune di Roma che escono dagli uffici appena dopo aver ‘badgiato’ per segnalare il loro arrivo sembra non aver affatto invogliato i lavoratori meno ligi al dovere a rispettare le regole. Nuove immagini raccolte dalla trasmissione di Italiauno e mandati in onda nella puntata di ieri in un servizio firmato da Filippo Roma dimostrano infatti che i «fancazzisti» tra i dipendenti pubblici della Capitale sono ancora tanti e che, oltretutto, a nulla è servita la promessa del sindaco Ignazio Marino, giunta nei giorni scorsi, di punire in maniera esemplare chiunque venisse sorpreso ad allontanarsi senza motivo dal luogo di lavoro.

 

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DALL’UFFICIO ALLA FARMACIA – Il video diffuso da Le Iene mostra, in particolare, diversi dipendenti comunali che entrano negli uffici senza nemmeno togliersi il casco, segnalano la loro presenza con il badge e poi prontamente si allontana in sella allo scooter, altri che riescono per comprare il giornale, andare in farmacia o dal fruttivendolo, o altri ancora che si mettono al volante della loro auto digitando una meta sul navigatore. Ma non solo. C’è chi dopo aver ‘badgiato’ esce in strada per prelevare al bancomat e andare in Chiesa per partecipare alla messa o chi decide di trascorrere l’intera mattinata al bar, comodamente seduto al tavolo con altri colleghi, all’interno o all’esterno della struttura.

 

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LE GIUSTIFICAZIONI – Insomma, a quanto pare ci sono diversi modi escogitati per perdere tempo senza lavorare. E, quando Le Iene escono allo scoperto, non mancano nemmeno le giustificazioni. «Può stare tranquillo che lavoriamo e anche molto, adesso si accomodi fuori perché l’ascensore…», dice uno degli impiegati sorpresi in strada dalla troupe di Italiauno. Una collega, visibilmente adirata, sentenzia: «Qui dentro si lavora parecchio. Voi non avete visto nessuno andare tre ore al bar. Voi siete venuti in questa maniera subdola a screditare il lavoro delle persone. Sì, è colpa vostra! È ora di finirla! Vi dovete vergognare!». Un’altra dipendente, intanto, denuncia azioni di mobbing: «Sto messa lì e non faccio niente. Tutto il giorno faccio le parole incrociate e leggo. Io non voglio rubare i soldi, voglio fare il mio dovere».

 

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I CONTROLLI DIFFICILI – Isabella Cozza, intanto, direttrice del Dipartimento Politiche Sociali del Comune di Roma, ai microfoni di Italiauno garantisce che ci sono sul personale controlli periodici ed anche efficaci. Una verità in parte smentita da uno dei dipendenti dell’ufficio del personale: «La gente si passa la voce con il telefonino perché è successo purtroppo. Se noi facciamo un saltarello (controllo, nda) per tutti i sei piani quando cominciamo dal sesto… noi siamo quattro… il tempo che passiamo al primo… son passati venti minuti hanno avvertito tutti ma noi più di questo non possiamo fare. Io sto al personale e a me mi fanno i peggio dispetti perché dicono che sono un figlio di una mignotta».

 

(Fonte foto: Le Iene / Italiauno / Mediaset)

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