La vera storia della ragazza siriana lapidata perché aveva un profilo Facebook

Un paio di settimane sul sito di CNN iReport era comparsa la terribile storia di Fatoom Jassim, una ragazza siriana che sarebbe stata lapidata nella sua città, Raqqa, perché «colpevole» di aver avuto un account su Facebook. Il network statunitense aveva pubblicato un’immagine molto cruda che aveva fatto il giro del mondo, suscitando orrore e polemiche. Noi ne avevamo parlato qui. Ma dalla stessa CNN arriva la smentita: la storia di Fatoom Jassim come è stata raccontata non corrisponde al vero e l’immagine, che vedeva la ragazza sepolta fino alla vita con le braccia legate dietro alla schiena è in realtà il fotogramma di un film.

lapidazione Fatoom Jassim foto CNN (4)
La foto pubblicata su CNN iReport

L’IMMAGINE PUBBLICATA DA UN iREPORTER – È The Blaze a ricostruire la verità sulla vicenda, partendo da un comunicato diffuso dalla stessa CNN che chiarisce la natura del sito CNN iReport, una piattaforma di citizen journalism che conta oltre un milione di iReporter in tutto il mondo, e che permette agli utenti di pubblicare foto e video sui fatti rilevanti accaduti nell’area geografica in cui si trovano. Nel comunicato, Matt Dornic, responsabile delle relazioni pubbliche di CNN spiega: «Il documento in questione è stato pubblicato sul profilo di uno dei nostri iReporter, e l’immagine, che non è stata ripresa da nessun articolo ufficiale di CNN, mostrava la dicitura ‘Not vetted by CNN’ [‘Non vagliata da CNN’, NdR]. È stata rimossa dopo che è stata segnalata dalla comunità».

FOTOGRAMMI DI UN FILM – Le due foto, che proverebbero la lapidazione della ragazzina siriana, in realtà, appartengono a un film del 2008, The Stoning di Soraya M. (La lapidazione di Soraya M.) un film in lingua persiana reperibile interamente anche su YouTube. The Blaze propone anche un confronto tra le immagini pubblicate su CNN iReport e i fotogrammi del film, che provano incontrovertibilmente il fatto che le foto siano in realtà i fotogrammi del film in questione.

Guarda le foto:

Qui il film in questione (La scena della lapidazione è intorno al minuto 01:30:00 – Attenzione: si tratta di scene molto forti non adatte a un pubblico sensibile)

 

CHI HA PUBBLICATO QUELLE FOTO? – A pubblicare le foto su CNN iReport  – ora rimosse – un utente che si firmava Khaled Abulruz, che spiegava anche la drammatica situazione nella città di Raqqa, stremata da ormai tre anni di guerra civile contro il regime di Assad e oggi diventata una roccaforte delle milizie del’estremismo islamico dell’ISIL, legate ad al-Qaeda. Altri utenti, comunque, hanno subito riconosciuto quelle immagini come appartenenti a un prodotto cinematografico e lo hanno fatto notare nei commenti alla storia. Khaled Abulruz, aveva risposto che quelle immagini avevano un solo scopo illustrativo, dal momento che le vere foto della lapidazione di Fatoom Jassim erano molto più impressionanti e non pubblicabili.

 

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DOVE È NATA LA STORIA DI FATOOM JASSIM? – Ma da dove viene, quindi, la notizia originale della lapidazione di Fatoom Jassim? The Blaze spiega che la storia sarebbe apparsa per la prima volta, in lingua inglese, sul sito dell’agenzia di stampa iraniana Fars News Agency che gli addetti ai lavori non considerano un campione di attendibilità (per esempio, qualche settimana fa aveva pubblicato la notizia di un possibile collegamento tra Barack Obama, Adolf Hitler e gli alieni svelato dai documenti resi noti da Edward Snowden). Nel presentare la storia di Fatoom Jassim, l’agenzia di stampa iraniana si era rifatta a una fonte siriana in lingua araba, la Al-Rai Al-Youm, e la notizia si era poi diffusa di sito in sito, in alcuni casi corredando la storia con i fotogrammi del film The Stoning of Soraya M. ma specificando la natura delle immagini, come nel caso del Daily Bhaskar.

LA VERITÀ SULLA LAPIDAZIONE DI FATOOM JASSIM – The Blaze sottolinea che la storia è un esempio di quanto sia complicato avere accesso a notizie certe e verificate provenienti dalla Siria, dal momento che i video pubblicati dai diversi gruppi di ribelli non sono quasi mai verificati da fonti indipendenti e ogni parte coinvolta nel conflitto ha un chiaro interesse a favorire la diffusione della propria versione dei fatti. Nonostante questo, però, sulla storia della lapidazione di Fatoom Jassim, la giovane uccisa perché aveva un profilo Facebook, c’è almeno un punto fermo: le foto che sono circolate sul web non sono quelle reali e, ad oggi, non ci sarebbe nessuna prova fotografica legata alla morte della ragazza.

(Photocredit: The Blaze)

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