Whatsapp rende i bambini stupidi?

Per  comprare Whatsapp, Mark Zuckerberg ha speso 19 miliardi di dollari, ma siamo sicuri che l’uomo sappia quello che sta facendo: il servizio di instant messaging è davvero così pratico e facile da usare che anche un bambino riuscirebbe a capirne immediatamente il funzionamento, cosa che quindi lo rende un inferno per i genitori che sentono il segnale acustico dell’applicazione per tutto il giorno: lo smartphone diventa il compagno di vita che vi accompagna durante tutte le attività giornaliere. «Ulrich Oevermann dell’Università di Francoforte sostiene che ora gli adolescenti non si riescono più a concentrare nel modo giusto ed arrivare a delle soluzioni. Whatsapp è la risposta digitale alla generzione del “forse”, composta da giovani che procrastinano sempre: di solito si trovano in una fascia di età che va dai 20 ai 30 anni. Ora l’età comincia ad abbassarsi: già in quinta elementare molti bambini sono permanentemente online, riporta il Frankfurter Allgemeine.

4. Più che ascoltare parlate: Se pensate a truffatori senza scrupoli, venditori di auto usate e ai bulli della scuola vi viene in mente qualcuno di intelligente? No, perchè le persone intelligenti sanno ascoltare

SMARTPHONE COME STATUS SYMBOL – Spesso i giovani utenti di Whatsapp formano delle chat condivise per scambiarsi banalità e messaggi: c’è il gruppo della classe, quello della squadra di calcio, quelli per gli estranei ed una miriade di altri sottogruppi. Chi non ha uno smartphone è fuori dai giochi. Questa situazione mette in genitori in una stato di pressione, visto che ora uno smartphone tra gli adolescenti viene visto come uno status symbol. Chi ne ha uno avrà sicuramente anche Whatsapp, anche se ufficialmente è possibile utilizzarlo solamente a partire dai 16 anni di età. Tra molti cuori, faccine, gruppi e follower sul altri social network, questi ragazzi si chiedono sempre quanto siano popolari. Una 14 enne che utilizza Whatsapp da un anno e mezzo spedisce 33.442 messaggi e ne riceve 51.012. Il che vuol dire che ogni giorno ne spedisce 184 e ne riceve 280.

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GIOVANI INDECISI – Se una volta i giovani si trovavano il fine settimana in un determinato posto e si mettevano d’accordo il venerdì o il sabato, ora il processo decisionale comincia molto prima e il luogo d’incontro continua a cambiare, di proposta in proposta che arriva continuamente sotto forma di messaggio. Spesso sia arriva il finesettimana che non si sa cosa fare. Alcuni ricercatori hanno scoperto che la mentalità secondo la quale il vincitore prende tutto, sta aumentando tra i giovani, ma per il professore di sociologia Heinz Bude Whatsapp non sta assolutamente rovinando una generazione: «si tratta del loro modo di comunicare, ogni generazione cerca di prendere le distanze da quella precedente»

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