Cosa pensano i tedeschi di Matteo Renzi

I sostenitori di Matteo Renzi hanno sempre lodato le sue enormi qualità di leader politico. Ora per il presidente del Consiglio è arrivato il momento di mostrare le sue capacità, un compito reso ancora più difficile dal fatto che nulla è cambiato in Italia rispetto alle condizioni che hanno paralizzato i governi precedenti. La stampa tedesca guarda al nuovo inquilino di Palazzo Chigi con un misto di scetticismo e fiducia.

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BUONA FORTUNA, MATTEO RENZI – Il più importante quotidiano finanziario della Germania, Handeslblatt, dedica un editoriale al discorso programmatico di Matteo Renzi svolto ieri al Senato della Repubblica, e che oggi verrà replicato alla Camera dei Deputati.  Il titolo del commento di Handelsblatt definisce il senso dell’editoriale: Buona Fortuna, Renzi. L’augurio è rivolto sia al nostro paese, che allo stesso presidente del Consiglio. Come nota il quotidiano finanziario tedesco, le condizioni che hanno provocato il fallimento dei precedenti governi non appaiono mutati. Il presidente del Consiglio ha però lanciato una promessa di trasformazioni radicali e coraggiose, da attuare con la stessa maggioranza di Enrico Letta. «Le ambizioni non mancano sicuramente a Renzi. A differenza dei suoi predecessori  Mario Monti ed Enrico Lettaè divertente ed appassionate da ascoltare, un oratore brillante.  Il suo intervento al Senato è stato però quasi solo emozionale. Ci sono stati infatti pochi concreti dettagli rispetto alle riforme annunciate, ed un’enormità di paragoni con la sua professione di sindaco, o da esempi tratti dalla vita reale».

STESSO PARLAMENTO – L’editoriale di Handeslblatt rimarca sopratutto come per Renzi le condizioni politiche siano sostanzialmente immutate rispetto a quelle che hanno portato al fallimento di Enrico Letta. «La domanda sul nuovo presidente del Consiglio rimane su cosa sarà in grado di fare con questo Parlamento. Il M5S rimane all’opposizione totale, mentre Forza Italia spinge per nuove elezioni da convocare al massimo tra un anno. Questo non promette niente di buono per Renzi. Il predecessore Enrico Letta, che il leader del PD ha tolto da Palazzo Chigi, non aveva certo il carisma di Renzi. Letta però aveva la volontà di riformare l’Italia, ed ha fallito per l’opposizione del Parlamento. Renzi non ha voluto aspettare nuove elezioni, ed avrà a che fare con le stesse facce alla Camera dei Deputati e sopratutto al Senato. Gli si può solo augurare buona fortuna» conclude in modo laconico il commento scritto dalla corrispondente di Handesblatt dall’Italia, Katharina Hort.

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TRE SFIDE DI RENZI – Il Wall Street Journal rimarca come Matteo Renzi dovrà realizzare tre punti per poter avere successo. Il primo compito riguarda gli italiani. Il nuovo presidente del Consiglio dovrà convincerli che le riforme sono indispensabili. Secondo il Wsj l’Italia è al momento incapace di accettare la realtà della sua crisi, cercando negli altri – la Merkel, l’Ue o i mercati finanziari – la colpa delle difficoltà vissute dal paese. Un sentimento che ha trasformato una delle nazioni più euroentusiaste in una delle più euroscettiche. La seconda sfida di Renzi sarà la contrapposizione con chi vuole mantenere lo status quo, una formazione molto vasta che comprende gran parte dell’establishment del nostro paese. Il quotidiano finanziario rimarca poi il vasto radicamento della corruzione e dell’economia sommersa che da ormai molto tempo frenano l’Italia. Il terzo punto finale di Renzi è rappresentato dal tempo. Anche se il presidente del Consiglio appare avere molta fretta, per fare riforme significative c’è bisogno di un lungo arco temporale. Senza pressione dei mercati e senza un chiaro mandato degli elettori Renzi avrà bisogno di tempo per assemblare i voti necessari al passaggio di trasformazioni radicali, che ora non ha visto cosa ha fatto la stessa maggioranza a sua disposizione con il governo Letta.

FUORI I TECNICI – Il quotidiano tedesco Die Welt rimarca a sua volta i piani estremamente ambizioni enunciati da Matteo Renzi dal suo arrivo alla presidenza del Consiglio. Il nuovo governo dell’Italia, sottolinea il corrisponde Tobias Bayer, rappresenta un grande esperimento. A Palazzo Chigi non è mai arrivato nessuno così giovane come Matteo Renzi, e le aspettative riposte nella nuova stella della politica italiana sono enormi come le ambizioni lanciate. Per Die Welt però i dubbi nei suoi confronti sono più che motivati. Il nuovo governo manca di esperienza, e l’unica novità apportata è stata l’addio ai tecnici, ovvero al personale politico di maggior esperienza. Profili come quelli di Fabrizio Saccomanni, Enrico Giovannini, Anna Maria Cancellieri o Emma Bonino sono stati sacrificati per ministri che appaiono dotati di minore qualità rispetto ai predecessori. Senza contare che, come mostra anche il voto del Senato, i problemi politici della maggioranza sono rimasti sostanzialmente gli stessi avuti dal governo Letta. Per il quotidiano tedesco il successo dell’esecutivo di Renzi dipenderà dal rapporto tra Alfano e il presidente del Consiglio. Se il Nuovo Centrodestra si metterà di traverso, difficilmente ci potrà essere una svolta rilevante prodotta dal cambio della guardia a Palazzo Chigi.

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