Cosa chiedono gli italiani al governo Renzi

21/02/2014 di Alberto Sofia

C’è chi critica i nomi circolati per la squadra di governo, chi nutre perplessità su quanto potrà realizzare il nuovo esecutivo, stretto dall’abbraccio del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, chi invoca riforme per troppo tempo annunciate e poi dimenticate. Lavoro, questione giovanile, interventi concreti per rilanciare l’economia. Senza dimenticare i tagli alla spesa e agli sprechi e la questione dei diritti civili, con i timori delle associazioni Lgbt per il destino delle pari opportunità. Queste le richieste che gli italiani rilanciano sui social network al premier incaricato. Nel pomeriggio, alle 16, lo stesso Matteo Renzi dovrebbe salire al Quirinale con la lista dei ministri e l’accordo per formare il nuovo esecutivo. Resta però il nodo Alfano, che va verso la riconferma al Viminale.

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LE RICHIESTE DEGLI ITALIANI AL GOVERNO RENZI – La staffetta con Enrico Letta non era stata digerita da gran parte degli italiani, compresi molti democratici delusi dal futuro premier, criticato per aver accettato il salto a Palazzo Chigi senza passare prima dalle elezioni (contraddicendosi rispetto a quanto affermato negli ultimi mesi, ndr). Diversi sondaggi avevano mostrato come l’operazione piacesse soltanto al 14% degli italiani. Renzi ha comunque accelerato, accettando con riserva l’incarico del Quirinale e aprendo il confronto con le forze politiche. La maggioranza sarà la stessa che aveva sostenuto gli ultimi mesi del governo Letta, ovvero le «strette intese» tra Pd, Ndc, Scelta Civica e altre forze di centro (senza Forza Italia, con la quale resta però l’accordo su Italicum e riforme). Ed è proprio l’accordo con il Nuovo centrodestra, con il quale non sono mancate nelle ultime ore gli screzi – tra programma e posti nella squadra di governo – sembra piacere poco ai sostenitori del leader del Partito democratico. Timorosi che Renzi resti in trappola, per le resistenze al cambiamento di Angelino Alfano. Non piace nemmeno la conferma probabile al Ministero degli Interni. «Cosa cambierà rispetto al governo Letta-Alfano?», si chiedono diversi commentatori sui social.

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«Matteo, stai attento a non fare la fine di Romano Prodi», rilanciano altri, temendo trappole. Il rischio, secondo diversi elettori democratici, è che Alfano possa condizionare in negativo il programma e la squadra di governo.

LE RICHIESTE – Dopo il dibattito infinito sul totoministri, c’è chi esulta per la salita al Colle, prevista nel pomeriggio, per sciogliere la riserva: «Speriamo si parli finalmente di cose concrete»

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Nel Paese che fatica a ripartire dalla crisi economica, tra le richieste trovano posto soprattutto misure urgenti per rilanciare l’occupazione. Riforme istituzionali, legge elettorale, lavoro, fisco e pubblica amministrazione saranno le priorità nel calendario renziano, come annunciato dallo stesso premier incaricato dopo aver accettato l’incarico da Napolitano. Ma, tra numeri risicati e maggioranza eterogenea, pochi sembrano avere fiducia nel rispetto degli impegni.

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C’è anche chi, tra gli elettori di Forza Italia, contesta la scelta dei berluscones di restare all’opposizione: «Se Renzi fa delle riforme da noi condivise, perché non lo sosteniamo direttamente?», si chiede un commentatore.

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Tra i temi c’è chi rilancia l’appello di Wired per accelerare sul digitale e l’innovazione, tra banda larga, trasparenza e open data. Poi c’è la questione dei diritti civili, con le associazioni Lgbt che teme per il destino del ministero delle pari opportunità, di fronte alle indiscrezioni su incarichi a personalità dalle posizioni non certe progressiste:

«Sappiamo che ci sono forze politiche dentro la maggioranza che appoggerà il nuovo governo che vogliono con determinazione contrastare le azioni positive a sostegno delle persone omosessuali e transessuali, ostacolando qualsiasi progetto che miri a restituire loro visibilità e dignità sociali. Chiediamo dunque con forza al Presidente del Consiglio incaricato, di non lasciarsi influenzare dalle posizioni arretrate, pericolose, anti europeiste, che intendono mettere in discussione che siamo una Repubblica laica, fondata sull’uguaglianza dei suoi cittadini e sulla non discriminazione. Rammentiamo a Matteo Renzi gli impegni assunti durante le Primarie rispetto alla necessità di legiferare a favore dei nuclei familiari delle persone omosessuali e transessuali», si spiega in rete, in un appello rilanciato dalle maggiori associazioni Lgbt.

C’è poi chi chiede accelerazioni sulle riforme costituzionali: «Sarà il 64° esecutivo in 66 anni di storia repubblicana. E c’è ancora chi crede che non siano necessarie modifiche». Altri invece invitano a non toccare il Titolo V della Costituzione, sul quale punta invece il futuro premier. C’è anche chi chiede un maggior coinvolgimento di donne e giovani nei ruoli di governo.

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