Ottoemezzo con Vittorio Zucconi

OTTOEMEZZO, L’APPOGGIO DI PUTIN – Paolo Pagliaro nel suo punto ricorda come l’Europa abbia offerto un accordo di associazione con l’Ucraina con Yanukovich, presidente di quel Paese, che ha spiegato come lui avrebbe firmato accordi con la Russia che dal canto suo ha proposto sconti sul gas e finanziamenti di due miliardi di dollari, con l’Europa che resta a guardare. Si torna in studio con Lilli Gruber che chiede a Natalia Karfut che spiega che il Paese sta combattendo per la sua dignità e per la voglia di democrazia che non si ha in Asia. E la ricetta, secondo lei, è quella di congelare i conti degli oligarchi in Europa e negare i visti mentre si dovrebbero aprire le porte agli ucraini. Lucio Caracciolo ricorda che l’Europa sta spiegando come lancerà sanzioni contro gli autori delle violenze, coinvolgendo anche l’opposizione. Le sanzioni poi sono dei pannicelli caldi, un modo per lavarsi la coscienza ed andrebbero a colpire magari le armi, che l’Ucraina produce in quantità. Poi l’Europa non potrà risolvere la questione visto che c’è una divisione tra manifestanti e russi, con l’Italia più vicina alla posizione di Yanukovich. Si chiude con Zucconi che viene chiamato a commentare un’intercettazione americana in cui si dice «Fuck Eu», ovvero «Fottiti Europa», segno che Washington non ne può più del lassismo e dell’incapacità dell’Unione, che parla senza poter reagire come avvenuto negli anni ’80 in Yugoslavia. E dopo cinquant’anni da Praga si vedono ancora i tank russi in strada contro la rivoluzione.

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OTTOEMEZZO, IL MURO CONTRO MURO – Francesco Battistini dice che ormai la situazione è fuori controllo con i blocchi che si sono infilati entrambi in un vicolo cieco fronteggiati e senza dialogo. Lucio Caracciolo ricorda che l’Ucraina ad oggi è un paese che rappresenta la cerniera tra Russia ed Europa, con un Paese, il più grande paese d’Europa dopo la Russia, che rappresenta un qualcosa geopoliticamente forte e non sottovalutabile, specie se si considera che la sua organizzazione è ancora ascrivibile alla realtà sovietica. Vittorio Zucconi ricorda poi che Obama ha chiamato la Merkel ma non l’Europa, segno che il vecchio continente non ha alcuna potenza o nessuna capacità. Natalia Karfut dimostra che la speranza sua, e dei cittadini, era che l’Europa aiutasse i manifestanti contro Yanukovich e Putin e non essere abbandonato a sé stesso. Arriva poi un battibecco con Zucconi che gli chiede se davvero pensa che l’Ucraina avrà la libertà di autodeterminarsi visto il suo ruolo nel gas e nel petrolio russo. La Karfut ha ribattuto dicendo che il Paese ha il diritto di auto-determinarsi e che non sarebbe accettabile per l’Italia essere comandata dalla Germania solo perché è più forte, con Zucconi che commenta sorridendo: «in un certo senso è così». La Karfut, commentando Battistini che dice come il consolato russo in Crimea stia dando dei passaporti ai cittadini di origine russa, spiega che chi vuole andare in Russia può farlo, negando però l’idea di una scissione del Paese. Zucconi ricorda poi che in Ucraina si paga una tangente anche per avere il rinnovo della patente o per avere agevolazioni dalla polizia.

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OTTOEMEZZO, IL COLLEGAMENTO CON KIEV – Si torna in studio collegandosi con Francesco Battistini che spiega come al momento ci sia una situazione di attesa nel Paese, con una trattativa tra le parti dopo le stragi delle ultime ore. Si parla di negoziati, di voci per elezioni anticipate, mentre la piazza è nervosa. L’opposizione è sempre apparsa pacifica, mentre oggi sono apparsi arme mai viste e rubate ai poliziotti, mentre alcune sembravano non in dotazione alla polizia. Natalia Karfut respinge l’idea di una guerra civile dicendo che si fronteggia il popolo ucraino contro il regime, con gli studenti che sono stati picchiati perché manifestavano per l’affiancamento all’Europa. E la violenza è stata usata per placarli ed ogni volta che si parlava di una trattativa le forze dell’ordine hanno lanciato provocazioni chiedendosi chi ha ragione e chi ha torto, sottintendendo la risposta. Lucio Caracciolo dice che da vent’anni gli oligarchi, ex esponenti della nomenklatura sovietica, hanno depredato il Paese usando i politici come marionette. In piazza c’è stata un’opposizione variegata, con quella della prima settimana che sperava in un accordo con l’Europa, con Bruxelles che non ha mai offerto integrazione ma solo associazione. La faccia dell’opposizione è quella apprezzata di Klitschko mentre ce ne sono altre più organizzate, nazionaliste e radicate che guadagnano nelle situazioni di crisi. Poi bisogna considerare le varie parti del Paese, con Leopoli diversa dalla Crimea, dove si pensa di tornare sotto Mosca. Il rischio è che tutto vada fuori controllo, con Klitschko che dice di non riuscire a controllare la situazione. La Karfut dice che i leader non riescono a gestire la forza del popolo. E rispondendo alla Gruber che parlava d’infiltrati, dice che c’è l’appello a non mascherarsi. Vittorio Zucconi spiega che Putin sta usando l’Ucraina in chiave anti-europea così come fa Obama in chiave anti-russa. E quanto accade a Kiev è quello che è accaduto in Siria, con gli infiltrati che hanno distrutto un Paese spingendo gli occidentali ad allontanarsi. Ed in tutto questo l’Europa si dimostra impotente mentre su Wikileaks si definiva l’Ucraina una cleptocrazia.

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OTTOEMEZZO, LA PRESENTAZIONE – Questa sera a Ottoemezzo, il programma condotto da Lilli Gruber in onda a partire dalle 20.30 su La7 saranno ospiti Vittorio Zucconi, Francesco Battistini, inviato del Corriere della Sera in collegamento telefonico da Kiev, la teologa Natalia Karfut ed il giornalista Lucio Caracciolo. Si parlerà di Ucraina, paese definito una bomba sull’Europa, con Obama che ha sentito Angela Merkel per individuare i passi necessari per porre fine alle violenze.

 

 

 

 

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