Cosa significa guidare sotto l’effetto della marijuana?

Negli Stati Uniti, quando la polizia ferma un sospetto ubriaco, il fermato dovrà seguire una penna con gli occhi mentre l’ufficiale si muove avanti e indietro, dovrà uscire dalla macchina e fare nove passi, girare su un piede e tornare indietro per poi stare in equilibrio su una gamba per 30 secondi, riporta il New York Times. Chi riesce a eccellere in tutte e tre queste specialità olimpiche probabilmente non è ubriaco. Fino ad ora questo test ha dimostrato che l’88% delle persone che non l’hanno passato erano effettivamente ubriachi. C’è da dire però che non ha nessuna efficacia nel riuscire ad individuare quegli automobilisti che hanno fumato marijuana. Secondo quanto riportato da uno studio pubblicato sulla rivista Psychopharmacology  nel 2012, solo il 30% delle persone che erano sotto l’influenza del THC non sono riuscite a passare l test. Inoltre è possibile capire se un guidatore abbia fumato o meno solo se questo non è abbastanza abituato a consumare cannabis, infatti secondo un altro studio sul campo, il 50% dei fumatori occasionali ha fallito la prova.

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GUIDARE SOTTO GLI EFFETTI DELLA MARIJUANA – Man mano che la marijuana viene legalizzata nei diversi stati l’attenzione sul consumo di cannabis alla guida crescerà sempre di più, ma fino ad ora le risposte su quanto sia pericoloso guidare dopo aver fumato dell’erba sembra non siano arrivate al grande pubblico. «Il nostro obiettivo è quello di mettere la scienza a disposizione della politica per creare delle leggi sulle droghe basate sulle prove scientifiche», ha detto Marilyn A. Huestis, ricercatrice presso il National Institute on Drug Abuse, «ma la situazione è complicata». Uno studio del 2007 ha rivelato che il 12% degli automobilisti fermati casualmente sulle strade americane il fine settimana aveva bevuto, mentre solo il 6% aveva assunto marijuana. I funzionari pubblici sono preoccupati per il fatto che la campagna contro la guida in stato di abbrezza non abbia avuto lo stesso effetto deterrente su chi consuma abitualmente cannabis: «Abbiamo svolto delle interviste telefoniche e molte persone pensano che le leggi che riguardano la guida in stati alterati non riguardino anche la cannabis», ha detto Glenn Davis, responsabile della sicurezza stradale presso il dipartimento dei trasporti in Colorado, dove il consuno di marijuana è legale dal 1° gennaio, «C’è sempre gente che dice di guidare meglio quando è fumata», ha aggiunto Davis. I fatti dimostrano il contrario, anche se è vero che una persona che guida sotto l’influenza della marijuana non è pericolosa come una che sta guidando ubriaca. Eppure è chiaro che l’uso di cannabis provochi dei deficit che influiscono sull’abilità del guidatore. Secondo i ricercatori, chi ha del Thc nel sangue ha il doppio delle possibilità di fare un incidente. Cifre bassissime se pensiamo che una persona con un tasso alcolico dello, 0,08% corre un rischio di fare un incidente mortale di venti volte maggiore rispetto a chi è sobrio.

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NESSUN AUMENTO STATISTICO DI INCIDENTI – Eduardo Romano, il ricercatore presso il Pacific Institute for Research and Evaluation, ha detto che la marijuana non aumenta statisticamente il rischio di fare incidenti: «Nonostante i nostri risultati, continuo a pensare che la marijuana aumenti la possibilità di incorrere un sinistro stradale, solo che non si tratta di incrementi così significativi come ci si aspettava». Romano spiega inoltre che il guidatore ubriaco e quello fumato guidano in due modi differenti: il primo tende ad andare più veloce e sopravvalutare le proprie capacità, mentre per il secondo è esattamente il contrario. Inoltre se chi esce a bere di solito si sposta per ragiungere luoghi anche lontani, chi invece fuma erba tende a preferire situazioni casalinghe. Come se non bastasse non è possibile testare efficacemente il livello di thc nel sangue del conducente della macchina nel momento in cui dovesse essere fermato ad un posto di blocco, se non facendo degli esami del sangue o delle urine, che comunque danno esiti positivi anche se una persona non fuma da qualche giorno.

IL LIMITE LEGALE – Negli stati in cui la marijuana è legale, il limite consentito di thc nel sangue è di cinque nanogrammi per millilitro di sangue, mentre secondo altri studi il limite dovrebbe essere di solo un nanogrammo per millilitro. Il thc però si accumula nel tessuto adiposo e viene lentamente rilasciato nel tempo, cosa che farebbe sì che chi fuma abitualmente abbia dei valori sempre alti. Queste evidenze hanno portato il dottor Romano a considerare il fatto che sia meglio spendere le risorse pubbliche per scoraggiare la guida in stato di ebbrezza. Conclude il ricercatore: «Non sto dicendo che guidare sotto l’effetto della marijuana sia sicuro, ma è chiaro che abbassare il limite del tasso alcolemico alla guida è la nostra priorità assoluta. Uan politica del genere potrebbe salvare più vite».

 

 

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