I diplomatici greci e la truffa delle mine anti-uomo

Grecia: Otto persone, tra le quali tre diplomatici, sono accusati di aver messo in piedi una presunta frode che coinvolge un’organizzazione benefica che si batte contro le mine antiuomo. L’ex capo dell’assocazione di cui non si conosce il nome e sua moglie sono le altre due persone coinvolte, riporta la Bbc.

A Libyan demining expert shows a mine in

9 MILIONI DI EURO – L’accusa è stata fatta in relazione ai 9 milioni di euro dati dal ministero degli esteri alla ONG tra il 2000 e il 2004. Secondo gli organi di polizia che hanno condotto le indagini il finanziamento, che serviva a sminare i campi in Bosnia – Erzegovina , Iraq e Libano, sarebbe stato ottenuto illegalmente, perchè l’organizzazione non avrebbe soddisfatto i requisiti necessari ad ottenere i soldi.

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LO SCANDALO – Nello scandalo sono stati coinvolti dei funzionari che al tempo lavoravano al ministero degli esteri, ma secondo l’agenzia di stampa greca ANA – MPA –  riporta la Bbc –  vi sarebbero delle persone coinvolte anche in altri ministeri. Gli otto indagati sono accusati di aver ottenuto in maniera impropria i soldi pubblici. Secondo le leggi greche, il 25% dei fondi per i progetti di sviluppo dovrebbe essere messo a disposizione dagli enti di beneficenza stessi per poi consentire al governo di coprire l’importo restante, ma secondo la polizia il personale che lavorava ai progetti dell’0rganizzazione avrebbe dovuto restituire il 20 – 30% dello stipendio per garantire che il finanziamento continuasse.

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