Tutti nudi per la sciatrice in topless

Il Libano non è l’Arabia Saudita, ma le immagini di una sciatrice olimpica in topless hanno urtato la sensibilità di molti, che ne hanno chiesto la punizione. Molti altri libanesi però le hanno manifestato solidarietà esponendosi in rete più o meno nudi.

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LO SCANDALO – Jackie Chamoun è una sciatrice libanese di 22 anni e di poche speranze, che rappresenta il suo paese alle olimpiadi di Sochi. L’incidente è nato dalle foto che lo sciatore messicano Hubertus de Hohenlohe le ha scattato e, soprattutto, dal video del making off del set fotografico, nel quale la giovane si espone a seno nudo, che invece è occultato sapientemente nelle foto grazie alle pose. Non ci è voluto molto perché bigotti e moralisti insorgessero rumorosamente e invocassero punizioni esemplari.

LA REAZIONE DEL MINISTRO – Alla decisione del ministro dello sport Faisal Karami di aprire un’inchiesta e di mettere in discussione la sua partecipazioni alle gare del 18 e 21 febbraio, molti libanesi hanno reagito con decisione inondando la rete di messaggi in solidarietà, molti mostrandosi più o meno nudi. L’hashtag #stripforjackye ha dominato e la storia della giovane sciatrice ha ottenuto risonanza mondiale.

IL CONTRATTACCO IN RETE – Lei non è per niente pentita e nemmeno l’autore del video, che dice di non averci nemmeno fatto caso perché sul finire della registrazione e al termine di una giornata di lavoro.  Di certo ha apprezzato sia l’improvvisa notorietà che la solidarietà organizzata da molti libanesi all’ombra del motto «non sono nudo, mi spoglio per Jackye» che ha imperversato in particolare su Facebook e Twitter.

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