L’Italia: il paese dove i giovani non fanno niente

Oltre un giovane su cinque in Italia, nella fascia 15-24 anni, non lavora, non studia e non segue alcun percorso di formazione: è totalmente inattivo. Ed è il livello più elevato di tutta l’area euro, perfino superiore a quelli di Grecia e Spagna. Lo rileva la Banca centrale europea in una analisi sulla disoccupazione giovanile inserita nell’ultimo bollettino mensile.


IL PAESE DOVE I GIOVANI NON FANNO NIENTE
– L’Italia è già inquadrata tra i Paesi in cui in generale la disoccupazione dei giovani è più alta, al 40 per cento. Basandosi su dati Eurostat, la Bce poi esamina il problema della “non attività dei giovani”. “L’incremento dei tassi di non partecipazione può risultare meno preoccupante se riflette non soltanto fenomeni di scoraggiamento, ma anche un prolungamento dei percorsi di istruzione e formazione che, in ultima istanza, permetta di accrescere la produttività o di migliorare le prospettive lavorative”, si legge.

LAVORO

I NEET IN EUROLANDIA – Nella media di Eurolandia la quota di giovani non occupati né impegnati in percorsi di istruzione o di formazione è rimasta stabile tra 2007 e 2012. E “in alcuni paesi soggetti a tensioni di mercato, quali Spagna e Portogallo, si è persino registrata una flessione. Per contro – rileva la Bce – la quota di giovani considerati inattivi che non sono impegnati in attività di istruzione o formazione è aumentata in altri paesi sottoposti a tensioni di mercato, come Italia, Irlanda, Cipro e Grecia”.


I GIOVANI TOTALMENTE INATTIVI
– Spesso chiamati “Neet”, acronimo inglese di “no education, employment or training”, questi giovani totalmente inattivi hanno sfiorato il 21 per cento in Italia, secondo una tabella pubblicata nell’analisi, dal 16 per cento circa del 2007. Si tratta del valore più alto in assoluto, seguito dalla Grecia al 20 per cento, Irlanda e Spagna attorno al 18 per cento e Cipro al 16 per cento circa. (TMNEWS)

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