Vuoi sapere quanto spende Paola Taverna per mangiare?

«L’indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato)», così recita il Codice di Comportamento parlamentare del MoVimento Beppe Grillo. Ma scorrendo il sito tirendiconto.it, che si occupa di riunire in macroaree spese e rendicontazioni di deputati e senatori, non tutti i parlamentari 5 Stelle si fermano a tale cifra. O meglio: lo stipendio rimane sempre sui tremila netti, ma sotto la voce diaria si intravedono spese piuttosto alte per alcuni.

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I RENDICONTI E LE VARIE VOCI  – La diaria è il rimborso delle spese del soggiorno a Roma di ogni deputato e senatore. Viaggia sui 3 mila e 500 euro circa al mese a cui si sottraggono somme (200 euro circa) in caso di giorni d’assenza dall’aula riunitasi per votazioni. Il parlamentare è presente se frequenta almeno il 30 per cento delle votazioni realizzate nell’arco di una giornata. Ebbene consultando le rendicontazioni di Ottobre la diaria riserva delle sorprese. Prendiamo per esempio Massimo Artini, uno dei primi in elenco. Artini ha ricevuto rimborsi da rendicontare per un totale di 10.516,81 euro. Sotto la rimborsi spesi figurano 8 mila e 303 euro circa. Se si vede il dettaglio spese nella diaria si noterà una parte fissa e una variabile:

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Gli oltre ottomila coincidono pari pari con alcune spese affrontate ad ottobre dal deputato: 2.991,65 euro di affitto, 1.110,65 di vitto, 2.716,48 euro per i collaboratori e via dicendo (compresi oltre 600 euro sotto la voce altro). Quello di Artini non è “l’altro” più alto. Anzi. Sebastiano Barbanti per esempio per il mese di ottobre ne ha indicato 1.179,00 e il senatore Gaetti 2.500,00. Eppure i 5 Stelle si sono prodigati ad abolire la parte variabile. Nello specifico però per i senatori a vita, con un odg (sottoscritto anche dalla Lega) e passato a Palazzo Madama. Ne parlò a dicembre il Sole 24 ore:

I senatori a vita, infatti, sono stati finora esentati dal rilevamento relativo alle presenze in aula ai fini della corresponsione della parte variabile della diaria. Nell’ordine del giorno, invece, si impegnano i Questori e il Consiglio di presidenza a far rientrare i senatori a vita in quel rilevamento. E questo, si precisa, anche valutate le presenze totali dei senatori a vita «alle votazioni dell’assemblea nel costo della legislatura corrente».

Scorrendo non tutti versano cifre alte tra restituzione rimborsi. Tatiana Basilio per esempio ha ricevuto 10.516,81 € di rimborsi. Ne ha spesi 1.674,57 €. Restituito? 2.579,70 euro (solo ad ottobre). Tra le case più care figura quella del senatre Cotti con oltre 2 mila mensili indicati sotto la voce Alloggio-altro.

RENDICONTAZIONI E VITTO – Il vitto è una delle voci più interessanti dei 5 Stelle. Giuseppe Brescia segue a 1.016,18 euro. Elisa Bulgarelli spende 2.204,34 euro (e zero d’affitto). Il senatore Pepe Bartolomeo ha speso 1.425,90 euro di vitto. La senatrice Taverna (romana) spende sui 1.175,77 euro. Il suo vitto ha scatenato l’ilarità in rete, dove la pagina facebook Siamo La Gente le ha dedicato una vignetta.

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(Fonte Fb)

Uno degli utenti sotto commenta in modo ironico: «Ammazza, sò 46 euri e 24 centesimi ar giorno! Ar Testaccio cò 23 euri a pasto te magni armeno rigatoni c’a a pajata, na coda alla vaccinara e mezzo litro de vino, e io che sò quasi novanta chili fatico a finì tutta sta roba…a Paola, come caxxo fai a rimanè così magra? Mortacci tua!».

TELEFONO TAXI  E AFFITTO – Laura Bignami per ottobre ha speso 3.040,36 euro in spese telefoniche (senza contare i 2.107,24 sotto la voce altro).

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Enza Blundo (solo sotto voce “altro”) va indicando 2.274,00 euro. Eventi sul territorio? Alessio Tacconi spende 3.093,54 euro (eletto all’estero per la ripartizione Europa), Salvatore Micillo, deputato spicca rispetto ai colleghi nostrani per 1.586,00 euro. E i taxi? Se le auto blu non sono la passione dei 5 Stelle la macchina bianca va forte. Perlomeno con i 396,80 euro di taxi per Baldassarre, 560,00 euro per la Bencini, 281,00 per Giulia Di Vita, le vicine (di casella) Dieni e Donno poco sopra i 300, il capogruppo al Senato Santangelo è sui 300, Scibona sui 600. Il collega Gianni Girotto? Ha speso ad ottobre 653,90 euro.

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CONSULENTI SOPRA I MILLE EURO – Daniela Donno viaggia sulle consulenze da 1.830,00 euro, Roberto Fico (ricordiamo presidente Commissione Vigilanza Rai) 1.286,80 euro, Filippo Gallinella spende 1.352,35 euro e il vicino Gallo sui 1000. Stefano Ludici viaggia sui 1200. Sergio Puglia batte tutti con 6.623,38 euro indicati per ottobre.

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I RIMBORSI PIÙ ALTI – La scorsa volta abbiamo analizzato alcune voci. Vito Crimi per esempio spende 239,30 tra mensa e bar, mentre il vicepresidente alla Camera Di Maio segnala 1.212,42 di consulenze e 1.575,31 in eventi spesi sul territorio. La cifra media che oscilla tra diversi 5 stelle per gli eventi sul territorio variano dai 600 alle 700 euro. Non tutti però la sfruttano. La voce dei collaboratori è tra le più alte: la deputata Carla Ruocco registra 5.100,32 euro, Segoni 5.640,70 euro, mentre la senatrice Fattori registra 4.953,57 euro. Bianchi per ottobre ha speso 5.279,08 euro a cui si aggiungono costi gestione ufficio sui 700 euro circa. Più caro il collega Cappelletti con 1.485,21 euro spesi sempre per l’ufficio. Il senatore Romani registra sotto la cifra altro circa 1.500,00 euro, lo batte Cioffi sotto la voce altro nei viaggi e trasporti: spende 2.101,37 euro. Il deputato Alessandro Di Battista segnala (oltre al fondo solidarietà) circa 440 euro (tra le ritenute) indicate sotto la voce corso di lingua. Lui è della Commissione Esteri. Ricordiamo che il MoVimento ha devoluto 2.476.540.47 euro al Fondo per le PMI. Ma rispetto alle rendicontazioni precedenti non ci sono più i dettagli di una volta. Si va solo a macroaree: alloggio, canone locazione e utenze, alloggio – spese iniziali, alloggio, trasporti Roma, vitto, altro, Bar/Mensa Camera. Non si sa più quindi nulla su vestiario, bici a noleggio ed eventuali personal pc. Chi non ha ancora rendicontato? Serenella Fucksia, il cui avatar rimane ancora opaco. Lei ha pubblicato il bonifico (solo quello) su Facebook dichiarando così: «In attesa di risolvere diversi problemi tecnici e di completare la compilazione del macchinoso format di rendicontazione, pubblico, per rispetto degli attivisti, la ricevuta del bonifico di restituzione eccedenze relativo periodo luglio-ottobre, attestante la regolare effettuazione dello stesso». La cifra? 11 mila e 300, probabilmente accumulata con i mesi passati. Su 156 parlamentari del MoVimento 5 Stelle, circa un centinaio non impiegherebbero nemmeno un euro nelle attività dedicati a territorio, consultazone dati e ricerche.

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LE SPESE SECONDO MESSORA & CO.  – Dal 19 Novembre a dicembre 2013 ecco qui sul sito Tirendiconto presenta anche le spese annesse al gruppo consiliare. Mentre lo staff Camera non aggiorna da agosto, Claudio Messora e gli altri indicano voce per voce quanto si è speso. Totale? 404.257,49 euro per l’ultimo periodo. Si può partire dai corsi sicurezza on line da 122 euro circa fino a 228,30 euro per rata di riscaldamento per appartamento ad uso dipendente comunicazione. Fitto e condominio per due persone dello staff costano sui 2 mila euro (2.075,00), fino a 3 mila per altri 3 dipendenti. Spunta pure una fattura intestata a Paola Taverna: “Rimborso spesa anticipata per pagamento fattura n. 136 del 21/11/2013 all’Hotel Montefalco S.r.L. di Roma, per pernottamento sig.ra ……………, consulenza gratuita dei senatori di questo gruppo parlamentare”.

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«Le persone eventuali di supporto ai parlamentari – recitava il regolamento – se previste per legge, per la loro attività non potranno superare un rimborso economico di 5 mila euro lordi mensili». In questo caso nulla da versare alle Pmi. Questa sezione qui riguarda lo staff dipendenti non gli eletti dai cittadini. Uno vale uno: ma solo per chi è stato scelto dalle parlamentarie.

—- EDIT —-

Il deputato Massimo Artini precisa che gli ottomila euro segnalati nella sua rendicontazione non vengono scorporati dalla busta della Camera in quanto la parte forfettaria è di 1800 euro con rendicontazione trimestrale e non appaiono in busta.

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