Cosa c’entrano gli Illuminati con la morte di Michael Jackson?

Mistero non sMEtte mai di stupire: e se nella puntata andata in onda ieri sera su Italia 1 Adam Kadmon, ha parlato di ufo che non lo sono, di Tom Cruise che per molti è il vero Gnomo con l’ascia, e di altre amenità…

Noi non possiamo dimenticare come Kadmon precedentemente abbia continuato a tormentare la figura del defunto re del pop Michael Jackson: se  già tempo fa il misteriosissimo conduttore mascherato  sosteneva che Jackson fosse vivo ma vivesse sotto un’altra identità, ora è morto e dietro al suo decesso vi sarebbero gli illuminati.

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MICHAEL JACKSON E GLI ILLUMINATI – Secondo quanto riportato dalla trasmissione, la fantomatica setta degli lluminati si sarebbe interessata a Michael Jackson facendolo entrare nella loro cerchia, promettendogli di favorire il suo sogno di migliorare il mondo facendo quello per cui era nato: cantare, ballare, recitare e «trasmettere emozioni positive». Secondo la fantasiosa ricostruzione di Kadmon, Jackson capì presto che gli Illuminati volevano inserire dei messaggi nei testi delle sue canzoni e che lo scopo di questa organizzazione era quello di destabilizzare governi, far nascere crisi economiche e pilotare gli eventi da loro stessi creati per condizionare il mondo politico, economico e religioso, ma anche per scatenare guerre fratricide in paesi in cui poi sarebbero state instaurate delle oligarchie.

ILLUMINATI IN THE MIRROR – Secondo Kadmon, particolarmente importante sarebbe la canzone “Man In The Mirror” (uomo nello specchio), nella quale  – dice Kadmon – Jackson avrebbe preso coscienza sul da farsi, mentre il primo tentativo di liberarsi dei pittoreschi Illuminati «sarebbe contenuto nelle allegorie del video intitolato “Leave Me Alone” (lasciatemi solo)», ma anche nella copertina dell’album “Dangerous”, sulla quale vi sarebbe descritta l’intera storia esoterica, il modus operandi e le porte di accesso al mondo degli Illuminati. Il tour di Dangerous fu interrotto dopo le accuse di abuso su minore nei confronti di Jackson. Secondo Kadmon questo tour era scomodo per gli lluminati sia perchè il guadagno del cantante andava in beneficienza sia perchè la copertina del disco avrebbe potuto condurre al loro mondo.

 

DENTALIST – Parlando del dentista che accusò Jackson di abusi su suo figlio, Kadmon sostiene che le menti di alcuni cittadini sarebbero sottoposti ad una riprogrammazione mentale prevista da l fantomatico progetto Monarch, che segue il progetto Mk Ultra della CIA. Jackson avrebbe toccato questi tasti dolenti nell’album “History”, per non parlare della copertina “Bood on the dance Floor”, la cui simbologia avrebbe comprovato la pianificazione dell’attentato alle torri gemelle. Due anni dopo Jackson venne di nuovo accusato di molestie. Finita la carrellata di fantasionse teorie, Kadmon invita il pubblico di prendere quanto raccontato al pari di una fiaba «non arrendetevi mai, un abbraccio forte, Adam».

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