La bufala del decreto svuotacarceri che libera i mafiosi

«Il decreto svuota-carceri farà uscire con grandi sconti di pena mafiosi, assassini e stupratori. Quelli veri. L’enorme ipocrisia della maggioranza ha raggiunto il culmine. Grazie alla nostra opposizione il Governo ha rimandato in commissione questo decreto della vergogna. La battaglia parlamentare per evitare questo indulto mascherato continua». Così Beppe Grillo ha annunciato qualche giorno fa sul suo blog tutta la sua critica verso il provvedimento che ieri ha ricevuto il suo ok alla Camera. Una linea portata avanti anche dai suoi deputati durante il voto. «In questa foto – ha postato ieri Laura Castelli – c’è un collega, deputato della Repubblica italiana, per anni Presidente di Libera Piemonte e oggi eletto nel PD. Nessuna parola lui ha speso per un decreto “lo svuotacarceri”, che ha rimesso in libertà i mafiosi. E oggi voterà a favore. Insomma, con quale faccia i ragazzi di #Libera possono guardarlo negli occhi e credere che lui in Parlamento sia davvero il portavoce di tutti quelli che gridano a gran voce “Fuori la mafia dallo Stato”…?». Peccato che però il deputato in questione, Davide Mattiello del Pd, si sia preoccupato abbastanza di non liberare i “mafiosi” all’aria aperta. L’ha fatto con due emendamenti, di cui uno passato in Commissione Giustizia prima della messa in fiducia del governo (indi per cui oramai parte integrante del testo) e sotto la firma di Donatella Ferranti. Si tratta dell’abrogazione del comma 4 all’articolo 4: la parte che allargava la liberazione anticipata speciale anche ai condannati per mafia.

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(Credits: GettyImages)

MATTIELLO VS. CASTELLI – Procediamo per passi. Il post di Laura Castelli non ha ricevuto tanti complimenti. Sotto sono partiti gli attacchi verso l’associazione Libera: «Mi aspetto – spiega sotto un utente – reazione di Libera altrimenti per me sono collusi anche loro». Ma c’è anche chi chiede a Laura di precisare: «Avessi vissuto un solo decimo della vita spesa da Davide Mattiello verso gli ultimi forse saresti una persona migliore». Qui sotto il dibattito:

Ma il provvedimento svuota carceri libera i mafiosi? Ora con l’emendamento passato in Commissione prima del voto (e sopratutto della fiducia) in aula la liberazione anticipata speciale non vale per i condannati per mafia. Si tratta del 4.5. A darne annuncio fu il deputato Pd stesso il 3 febbraio scorso:

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Ieri Mattiello, sempre in serata, ha risposto a Castelli: «Durante la discussione del Dl Cancellieri i deputati del M5S hanno provocato e offeso chi si impegna sul fronte della legalità, finanche personalità come don Ciotti, Caselli e Saviano, e hanno sostenuto una colossale falsità: secondo loro nessuno di noi impegnato sul fronte antimafia avrebbe agito per correggere il decreto sulle carceri nella parte in cui estendeva la liberazione anticipata speciale anche ai condannati per mafia. La cosa grave è che sanno bene di mentire: ho personalmente depositato l’emendamento abrogativo il 17 gennaio (!), lo stesso proposto dalla presidente della Commissione Giustizia, Ferranti, sottoscritto dalla presidente della Commissione Antimafia, Bindi. L’emendamento è stato poi votato in commissione e l’articolo abrogato. Punto. Gli esponenti 5 Stelle, dopo averci spiegato che soltanto loro rappresentano i cittadini, adesso pretendono di dirci che solo loro fanno antimafia. La smettano». Mattiello aveva presentato in Commissione anche un ulteriore emendamento (che non è passato) chiedendo di aggiungere allo stesso comma, tra i requisiti soggettivi anche coloro che “abbiano collaborato con l’autorità di polizia o con l’autorità giudiziaria ai sensi dell’art. 58 ter legge 354 del 26 Luglio 75″». E i ragazzi di Libera? Enrico Fontana, coordinatore nazionale, preferisce non commentare le accuse che sono partite dal post: «Polemiche che francamente non ci riguardano. Non è nel nostro stile entrare in questo tipo di questioni».

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BRACCIALETTI – Cosa altro contiene il decreto? Tra le norme spiccano il reato autonomo di piccolo spaccio, gli incentivi all’uso dei braccialetti elettronici e l’espulsione degli stranieri in stato detentivo. Cosa cambia nel caso dei braccialetti elettronici? Oggi nel disporre i domiciliari, il giudice li prescrive solo se necessari. In futuro dovrà indicarli sempre, salvo casi in cui ne escluda la necessità. Se i 5 Stelle denunciano i legami tra il figlio della Cancellieri e l’uso dei dispositivi, il cambiamento di fatto c’è comunque: si tratta dell’onere motivazionale, ora rovesciato, per garantire l’obiettivo di “assicurare un controllo più costante e capillare senza ulteriore aggravio per le forze di polizia”.

CARCERE E DROGA – E sullo spaccio? Ci sarà l’attenuante di lieve entità nel delitto di detenzione e cessione illecita di stupefacenti che diventa ora reato autonomo. Viene anche meno il divieto di “disporre per più di due volte l’affidamento terapeutico al servizio sociale dei condannati tossico/alcool dipendenti”. Ai minorenni tossicodipendenti accusati per piccolo spaccio si apriranno le porte della comunità piuttosto che quelle del carcere. Uno sforzo in più però poteva esser fatto. A raccontarlo è il vicepresidente di Abele Leopoldo Grosso che a Giornalettismo spiega: «Il risultato è uno svuota carceri comunque relativo che non coglie gli aspetti essenziali delle leggi criminogene, specialmente per le tossicodipendenze e immigrazione». La norma prevede però comunità per gli under 18: «Per minori italiani comunque c’è già tutta una serie di opportunità, semmai si dovrebbe pensare a minori stranieri non accompagnati. Il vero problema sono gli adulti. Ci sono reati che andrebbero rivisti. O si mette mano alle Bossi-Fini e Fini-Giovanardi o si hanno solo dei tampomenti non provvedimenti che risolvano a monte le carceri sovraffollate».

LA BUFALA DEI MAFIOSI – Sarà istituito un garante per i detenuti e sarà fino a 4 anni il limite di pena (anche residua) che consente l’affidamento in prova ai servizi sociali, ma su presupposti più gravosi (periodo di osservazione) rispetto all’ipotesi ordinaria che resta invece sui 3 anni. Oltre ai poteri rafforzati d’urgenza del magistrato di sorveglianza si è parlato sopratutto di liberazione anticipata speciale. Passa infatti da 45 a 75 giorni a semestre la detrazione di “pena concessa con la liberazione anticipata”. E torniamo sempre sul punto in questione. Ne godranno anche i mafiosi? L’ulteriore sconto, che comunque non vale in caso di affidamento in prova e detenzione domiciliare, è tuttavia applicato in seguito a valutazione di merito del beneficio. «Sono in ogni caso esclusi – spiega la nota – i condannati di mafia o per altri gravi delitti (come omicidio, violenza sessuale, rapina aggravata, estorsione)». A ribadirlo è anche Grosso stesso che davanti alla tesi del “libera mafiosi” osserva: «Ecco. Questo sicuramente no».

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