Il Peso e l’Argentina che continua a farsi del male

05/02/2014 di Mazzetta

Il crollo del valore del peso argentino rischia di strangolare l’economia del paese un’altra volta, ma il governo ha poco margine di manovra.

Jorge Capitanich

LA PRESIDENTA – Il governo di Cristina Fernàndez de Kirchner ha conseguito alcuni importanti risultati nel corso della sua storia e commesso egregi errori, ma come sempre nella storia del paese a pesare sono le scelte del blocco sociale da sempre dirige e influenza pesantemente il destino del paese. Una miscela d’egoismo e avidità che da sempre sequestra le grandi risorse naturali del paese e le concentra nelle mani di pochi. Assurta al potere in veste di vedova del presidente uscente, la moglie di Nestor Kirchner ha sempre trionfato alle elezioni e conseguito molti risultati positivi nel corso di un decennio al potere.

UNA PERONISTA – Peronista di sinistra, ma peronista, ha allargato la spesa sociale e invertito il senso di diverse politiche liberiste che erano state imposte dal FMI, riducendo la povertà in maniera sensibile, allargando l’accesso all’istruzione e in genere investendo sulla cura del capitale umano del paese con innegabili risultati, pur rimanendo una paladina dell’investimento privato, investimenti che non si è fatta mancare nemmeno quando avrebbe dovuto astenersi. Nonostante l’immagine glamour la signora è sicuramente preparata per il compito, visto che per tutta al vita ha collaborato strettamente con il marito Nestor prima nel loro studio legale e poi nella scalata al potere nazionale partita dalla provincia. Alla morte del marito gli è subentrata come naturale alter ego e sarebbe sbagliato pensarla inadatta al compito dopo 10 anni al governo, durante i quali ha retto il paese attraverso tempeste che altrove avrebbero sicuramente provocato disastri e autolesionismi peggiori.

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