La strage dei cani randagi per le Olimpiadi di Sochi

I cani randagi? Per le autorità russe sono soltanto un «danno all’immagine» dei Giochi invernali di Sochi, tanto da aver ordinato di intensificare l’uccisione degli animali nell’area, come ha denunciato Abcnews. Non bastavano le accuse di corruzione nell’assegnazione degli appalti e la legge discriminatoria contro la comunità Lgbt, con l’appello di diversi atleti affinché venga revocata la controversa normativa. A pochi giorni dall’avvio, un’altra ombra pesante si è scagliata sulle Olimpiadi russe volute da Vladimir Putin.

Cani randagi Sochi 3

LA STRAGE DEI CANI RANDAGI PER LE OLIMPIADI DI SOCHI – Come ha svelato Abc, le autorità locali hanno dato incarico a una società (che già da anni si occupa di catturare e uccidere gli animali) di intensificare i suoi sforzi in vista dell’inizio delle Olimpiadi invernali. A confermarlo è stata la stessa compagnia, la Basya Services, attraverso le parole del direttore Alexei Sorokin. Il direttore, contattato da Abc, ha spiegato come alcuni cani abbiano «morsicato dei bambini». Non è stato però rivelato in che modo i cani randagi siano stati uccisi né che fine facciano le carcasse degli animali. La decisione sarebbe stata presa a causa del numero elevato di randagi che girano per le strade di Sochi. Negli ultimi tempi si sarebbero concentrati proprio vicino a stadi e strutture sportive, dato che gli operai impegnati nei lavori offrono loro da mangiare. Sorokin ha spiegato anche di aver assistito a una prova della cerimonia di apertura la scorsa settimana: «Un cane randagio è riuscito ad entrato nel Fisht Stadium e l’abbiamo portato via. Se qualcosa del genere accadesse durante la cerimonia di apertura, sarebbe una disgrazia per tutto il Paese», ha aggiunto. Di fronte alle domande di Abc, l’uomo si è però rifiutato di svelare quanti siano gli animali ammazzati ogni giorno, trincerandosi dietro un presunto «segreto commerciale». La “strage dei randagi” è stata difesa anche Sergei Krivonosov, un deputato della regione di Krasnodar, che ha definito come «una responsabilità nei confronti della comunità internazionale» la loro eliminazione. «Ucciderli è il metodo più veloce per risolvere questo problema», ha azzardato, pur ammettendo come «non sia il modo più umano» per gestire l’ “emergenza”.

LE PROTESTE DEGLI ANIMALISTI – Già lo scorso anno non mancarono le polemiche da parte della associazioni animaliste locali, di fronte alle prime indiscrezioni in merito. Se le autorità avevano promesso allora di fermare le pratiche, costruendo canili per gestire la presenza alta di randagi in città, gli attivisti hanno denunciato come le strutture promesse non siano mai state realizzate. «I nostri politici non rispondono alle nostre richieste di spiegazioni», hanno aggiunto.

Cani randagi Sochi 2

 

Photocredit: Getty Images, Ap

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Allo stesso modo c’era stato chi aveva proposto campagne di sterilizzazione per evitare l’aumento dei randagi in città. Eppure, i politici locali hanno preferito puntare sulla soppressione, così come già fatto in passato in diverse aree della Federazione russa. Già in occasione degli Europei di calcio del 2012 gli animalisti avevano denunciato una strage simile, portata avanti dalle autorità ucraine. E non mancarono, anche in quel caso, le proteste dell’opinione pubblica internazionale. Scrisse il Corriere della Sera:

«Da mesi le associazioni animaliste europee sono mobilitate contro l’eliminazione sistematica di migliaia di cani e gatti (20 mila solo nel 2011) con rudimentali forni crematori, pillole di isoniazide e fosfato di zinco. Metodi crudeli che infliggono agli animali morti lente e strazianti, nella sostanziale indifferenza delle autorità locali e della stessa Uefa, accusata dalle associazioni di aver fatto pressione sul governo di Kiev per ripulire le strade in vista di Euro 2012 disinteressandosi poi dei massacri»

Diverse le proteste anche negli stadi italiani: furono i tifosi dell’Inter a esporre durante un match di Champion’s League alcuni striscioni polemici contro il presidente Uefa Michel Platini: da «Uefa: Stop the Dog Massacre in Ukraine» a «Platini, i tuoi sono interventi di facciata». Proteste simili furono organizzate anche in Serie A e in altri campionati europei. Adesso, in occasione delle Olimpiadi di Sochi, la nuova “crociata” contro i randagi.

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