Giovanni Toti: chi è l’uomo di Berlusconi per Forza Italia

Quarantacinque anni, viareggino, arrivato a Mediaset nel 2006. Giovanni Toti, fino a poche ore fa direttore di Tg4 e Studio Aperto, ha lasciato entrambi i telegiornali di Mediaset che gli erano stati affidati per scendere in campo con Forza Italia. Sarebbe lui, infatti, «l’uomo del Cavaliere», che si occuperà del rilancio del partito.

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(LaPresse)

GIOVANNI TOTI, NUOVO CONSIGLIERE POLITICO DI FORZA ITALIA – E infatti, dopo le indiscrezioni di Repubblica, arriva la notizia nel pomeriggio di venerdì: Silvio Berlusconi ha nominato Giovanni Toti consigliere politico di Forza Italia, confermando quindi tutti i rumors sull’entrata in politica del giornalista toscano. Rumors che erano stati anticipati da un botta e risposta su Twitter tra lui ed Enrico Mentana, come ricorda Repubblica:

Solo pochi giorni fa, infatti, Toti aveva replicato a Enrico Mentana che lo criticava per non aver lasciato il timone di Tg4 e Studio Aperto nonostante stesse per scendere in campo con Forza Italia. Toti aveva risposto che si sarebbe dimesso solo il giorno in cui avesse deciso di entrare in politica. E così ha fatto

 

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GIOVANNI TOTI, CHI È L’UOMO DI BERLUSCONI – Classe 1968, iscritto all’Ordine dei giornalisti di Milano dall’ottobre 2006, Giovanni Toti arriva a Mediaset nel 2007 come vicecapo dell’ufficio stampa. Due anni più tardi diventa co-direttore di Studio Aperto, per poi assumere la piena direzione della testata telegiornalistica nel 2010. Nel 2012 succede a Emilio Fede alla guida del Tg4, mantenendo però anche il suo incarico a Studio Aperto. Nel frattempo cresce l’interesse per la politica: Giovanni Toti entra nel radar di Silvio Berlusconi e, da qualche settimana, il suo nome aveva cominciato a circolare insistentemente negli ambienti della ri-nata Forza Italia, specialmente dopo l’incontro dei due nella villa del Cavaliere sul lago di Garda. Un paio di settimane fa, Mattia Feltri ne aveva tracciato un profilo su La Stampa, sottolineando quanto Toti fosse apprezzato a Mediaset anche dalla stessa famiglia Berlusconi:

Nessuno a Cologno ha da ridire su di lui. «Smussa, attenua, compatta», dicono. E questa è musica di violino per il Capo, che fuori dalla porta ha file di aspiranti beati, tutti che si accreditano come ultimo baluardo del berlusconismo contro subdoli nemici intestini […] Giovanni Toti gli piace. Piace tanto anche ai figli, Marina e Pier Silvio, che dal bidirettore (Tg4 e Studio Aperto) non ricavano grane perché lui le grane preferisce risolverle. E’ accomodante, è un uomo garbato, non alza la voce, non sparla degli altri, evita i litigi.

 

GIOVANNI TOTI, DA STUDIO APERTO e TG4 A FORZA ITALIA – Un incarico quello di consigliere politico di FI che, dopo giorni di indiscrezioni, sarebbe stato accettato da Toti dopo aver rassegnato le sue dimissioni da direttore di entrambe le testate (dove, spiega ancora Repubblica subentreranno Mario Giordano al Tg4 e Anna Broggiato a Studio Aperto). Secondo Repubblica, Berlusconi considererebbe Giovanni Toti l’unico in grado di diventare una sorta di «Renzi di Forza Italia»:

Toti, infatti, è considerato da Berlusconi l’elemento adatto per contrastare il segretario del Pd, Matteo Renzi. E proprio l’ormai ex direttore del Tg4 in un’intervista al Messaggero aveva auspicato per Forza Italia “un rinnovamento alla Renzi”. Determinante per la decisione definitiva potrebbe essere stato l’incontro avvenuto fra il Cavaliere e Toti sul Lago di Garda a Villa Paradiso (dove l’ex premier si è ritirato per alcuni giorni dopo aver incassato l’accordo col Pd sulla nuova legge elettorale): proprio lì è stata scattata una foto dei due insieme affacciati al balcone.

Giovanni e Toti e Silvio Berlusconi
Giovanni e Toti e Silvio Berlusconi a Villa Paradiso

 GIOVANNI TOTI E L’ACCOGLIENZA A FORZA ITALIA – Eppure, a quanto pare, non tutti sarebbero entusiasti dell’arrivo di Giovanni Toti: è vero che fino a poche ore fa circolavano indiscrezioni che vedevano il giornalista come prossimo coordinatore unico di Forza Italia – mentre Toti è stato appena nominato consigliere politico – ma ciò che bolliva in pentola avrebbe fatto sorgere qualche dubbio a Raffaele Fitto che aveva definito una «mortificazione dell’intero gruppo dirigente» di Forza Italia la scelta di un giornalista «certamente perbene, certamente capace» ma che, per Fitto dovrebbe ancora «dimostrare quale contributo possa dare a Fi».

(Photocredit copertina: LaPresse)

 

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