Il flop delle utilitarie nei nuovi crash test per gli Stati Uniti

Soltanto una vettura su 11, per il settore dei veicoli di piccole dimensioni («minicar»), ha superato i nuovi crash test per la tipologia «small overlap front», ovvero quelli sull’ “urto frontale parziale“, realizzati per il mercato americano dall’«Insurance Institute for Highway Safety». Come ha spiegato Nbcnews.com, si tratta di un risultato negativo che accomuna la quasi totalità delle aziende automobilistiche che operano negli Stati Uniti, dove negli ultimi anni si è puntato su utilitarie e macchine di dimensioni ridotte per soddisfare le richieste di macchine più efficienti, soprattutto dal punto di vista del consumo. In questa tipologia di prova, il risultato «accettabile» è stato ottenuto soltanto dalla Chevrolet Spark, della General Motors Co. Al contrario, tra le dieci automobili che hanno conseguito un risultato non soddisfacente, in base ai nuovi test della IIHS, c’è anche la Fiat 500. Va precisato che si tratta comunque di una vettura differente rispetto a quella prodotta per i consumatori italiani: «Non è possibile effettuare confronti tra le due vetture o applicare il risultato del test anche alla Fiat 500 prodotta per l’Italia», ha chiarito a Giornalettismo una fonte dell’ufficio stampa Fiat, precisando come la vettura americana abbia specifiche differenti e come sia stata adattata alle normative statunitensi, anche in termini di sicurezza. Dagli Stati Uniti, invece, dall’ufficio stampa di Fiat-Chrysler, hanno replicato come non ci siano problemi per la sicurezza della vettura: «Fiat 500 soddisfa o supera tutti i principali requisiti di sicurezza richiesti e continua ad offrire un elevato livello di protezione in tutte e quattro le principali tipologie di incidenti, secondo gli stessi parametri indicati dall’IIHS», hanno spiegato, sottolineando come lo stesso istituto lo avesse già certificato di recente.

Crash test Usa

LE MACCHINE DI PICCOLE DIMENSIONI E I TEST NEGATIVI SUI CRASH TEST –  Se il mercato italiano delle automobili continua a stentare (i risultati del biennio 2007-2008 sembrano ormai un ricordo lontano), per la Fiat sono arrivati risultati soddisfacenti negli ultimi tempi proprio da altri Paesi esteri, compresi gli Stati Uniti. Già all’inizio del 2013, Chrysler (adesso di proprietà al 100% della Fiat, che ha acquistato il restante 41,5% dal fondo Veba e pagato poco meno di 1,3 miliardi di euro, ndr) aveva spiegato in una nota come il 2012 si fosse chiuso in maniera positiva, registrando un +21%: un risultato che non si otteneva dagli anni pre-crisi. In particolare, per la Fiat 500 si era calcolato un aumento delle vendite del 121%, a 43.772 unità. Numeri importanti, definiti come migliori delle «più rosee aspettative» da Alfredo Altavilla, responsabile area Emea di Fiat-Chrysler, come si spiegava pochi mesi fa su Milano Finanza.  E che confermavano l’interesse crescente degli americani per le vetture di piccole dimensioni. Il risultato dei nuovi crash test sull’urto frontale parziale, realizzati dall’«Insurance Institute for Highway Safety», rischia secondo i media americani di frenare la loro diffusione nel mercato Usa, spingendo i consumatori verso automobili di dimensioni maggiori e a basso consumo. Nelle nuove prove realizzate dall’istituto statunitense, che simulano quanto accade quando una vettura colpisce un altro veicolo, un albero o un palo dell’elettricità – come ha chiarito anche Reuters – ben dieci macchine non hanno conseguito risultati soddisfacenti. Nessuno dei veicoli “testati” ha ricevuto il punteggio più alto («buono») e soltanto uno – la già citata Chevrolet Spark – ha superato la prova. Tra le dieci macchine “rimandate” su questo particolare test, poi, le notizie più preoccupanti riguardano proprio la Fiat 500 americana e la Honda Fit. 

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IL GIUDIZIO NEGATIVO SUI CRASH TEST –  Diversi quotidiani americani, riportando la notizia, hanno ricordato come la Spark sia stata l’unica tra i veicoli più piccoli testati a guadagnare per il 2014 il premio Top Safety Pick assegnato dal gruppo. Diversi altri modelli hanno conseguito in passato e su altre tipologie di crash test simili risultati, compresa la stessa Fiat 500. Su quest’ultima tipologia di test, invece, quasi tutte le automobili hanno mostrato un risultato negativo. Questi i risultati pubblicati sul proprio sito dall’istituto, che ha introdotto il test nel 2012:

Fiat 500 minicar crash test 3

Sia per Honda Fit che per la Fiat 500 si spiega come con l’impatto si sia compromesso seriamente lo spazio interno del conducente. Allo stesso modo la testa del manichino non è rimasta a contatto con l’airbag frontale. Nel caso della Fiat 500, da registrare anche come sia stata “strappata” via dai cardini la portiera del conducente, con l’impatto. Va ricordato come la Fiat 500 per gli Stati Uniti sia differente rispetto a quella venduta in Europa, come hanno specificato dall’ufficio stampa: già in passato è stata rivista in molte componenti con l’obiettivo di adeguarla ai test e alle normative americane, oltre che per far sì che dotazioni ed accessori rispondessero ai differenti standard richiesti dai clienti degli Stati Uniti.  Dall’ufficio stampa Fiat-Chrysler hanno comunque ribadito come, in generale, non ci siano problemi per la sicurezza e come la vettura «soddisfi tutti i principali requisiti di sicurezza richiesti, continuando ad offrire un elevato livello di protezione in tutte e quattro le tipologie di incidenti, secondo gli stessi requisiti e parametri indicati dall’IIHS», come hanno dimostrato altri test. Ribadendo, infine, come lo avesse già certificato di recente lo stesso istituto. Per quanto riguarda i nuovi test sull’urto frontale parziale, come ha spiegato la Reuters, durante la prova la parte frontale della vettura colpiva una barriera rigida alta 5 metri alla velocità di 40 miglia all’ora (circa 64 km/h). I veicoli sono stati classificati secondo i risultati conseguiti in tre aree: l’integrità della struttura, l’efficacia nella frenata e i potenziali danni. Nessuno dei veicoli ha ricevuto il punteggio più alto («buono») e soltanto uno – la già citata Chevrolet Spark ha superato il test.

RISULTATI NEGATIVI SUI CRASH TEST – «I veicoli piccoli e leggeri hanno mostrato uno svantaggio in termini di sicurezza», ha spiegato Joe Nolan, vice presidente dell’IIHS, secondo cui questo settore non risponde allo stesso modo di altre categorie di modelli nei test sugli incidenti frontali parziali. Nonostante questo, negli ultimi anni le auto più piccole si sono diffuse in modo importante negli ultimi anni nel mercato americano, con le case automobilistiche che hanno puntato su questi veicoli anche per soddisfare le richieste di macchine più efficienti dal punto di vista del consumo. Lo scorso anno, più di 425mila modelli compresi in questo settore sono stati venduti negli Stati Uniti, secondo la società di ricerca Autodata, come ha spiegato Cnbc.com. Come spiega il Wall Street Journal, però, questi ultimi risultati potrebbero ora spingere gli acquirenti di auto nuove e i potenziali consumatori a puntare su veicoli a basso consumo, ma di maggiori dimensioni.

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