Aste al centesimo, tutto quello che c’è da sapere

In rete negli ultimi anni si sono moltiplicate le società che propongono acquisti vantaggiosi di prodotti ambiti, per lo più tecnologia, ad un prezzo di norma del 90 per cento inferiore al proprio costo di listino. Parliamo della aste al centesimo, uno strumento che ha raccolto e raccoglie tutt’ora numerosi proseliti in tutta Italia e non solo, attirati dalla possibilità di portare a casa un bene anche di lusso a poco prezzo, o quasi.

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COME FUNZIONA – Il meccanismo è abbastanza semplice. Il prezzo del bene ambito aumenta di ogni centesimo ad ogni puntata. La durata dell’offerta è standard ed in genere non supera qualche decina di secondi. Se nell’intervallo prestabilito nessuno propone una nuova offerta, ecco che il bene viene aggiudicato. Altrimenti il prezzo sale di un centesimo e si aspetta la prossima puntata. Ogni puntata viene acquistata da un utente a pacchetti che vanno da poche decine a migliaia, con i prezzi degli stessi che aumentano di conseguenza. Va da sé che comunque se l’asta dura di più, il banditore guadagnerà più soldi. Tanto che di fatto potremmo parlare più di una lotteria piuttosto che di un’asta vera e propria.

COSA DICE LA LEGGE – Le puntate non sono rimborsabili e possono essere spese solo per partecipare alle aste ed alla loro scadenza sono assimilati dall’impresa. Quindi anche in questo caso, c’è dell’interesse da parte del banditore a mantenere alta l’attenzione. Il sistema di per sé non fa una piega anche se sono molti i punti da chiarire anche per via del fatto che spesso alcuni di questi siti rivelano nascosta una truffa che coinvolge ignari acquirenti desiderosi di fare un affare nella speranza di guadagnare dei soldi. A livello normativo, come ci ricorda Webpiù citando la redazione di Astealcentesimo.net, le aste sono regolate dal Regio Decreto 773/31 al cui articolo 115 spiega che i venditori di aste devono essere sottoposti ad una licenza le cui caratteristiche sono spiegate dalla legge 114/98.

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IL RAPPORTO TRA ASTE ED INTERNET – Ed internet? Il legislatore, attraverso la circolare 3547/C del 17 giugno 2001, spiega che il divieto vale per gli operatori dettaglianti che svolgono l’attività d’acquisto per la rivendita ai consumatori finali. Quindi le società che comprano beni per rivenderli non possono operare. Però nella circolare si apre alla vendita a società che a loro volta cedono i beni ad altre persone giuridiche, quindi alle società di mediazione tra privati ed a quelli che vendono all’asta per conto terzi. Ciò significa che non esiste una normativa e che non si è obbligati ad avere società di diritto italiano impegnate nella vendita di aste a pagamento. Peraltro la forma più simile a questa, ovvero quella delle aste al ribasso, viene definita illegale, tanto che nei mesi scorsi le forze dell’ordine si sono attivate individuando i responsabili.

I SUGGERIMENTI VINCENTI – Ma questo non è un problema che non viene affrontato anche perché in fondo le cose che interessano i clienti sono altre. Quanto costa, quante probabilità ci sono di vincere e se è possibile trovare delle «scorciatoie». Tutte domande alle quali è possibile rispondere attraverso i messaggi pubblicati sui vari siti di aste. In rete è pieno di siti, di blog, di pagine nelle quali si propongono i consigli migliori invitando gli utenti a provare il sistema della aste al centesimo. Prendiamo ad esempio quanto scritto su Vinciprodotti.it, un nome che in effetti presuppone ad una lotteria piuttosto che ad un regolare atto di compravendita come potrebbe essere quello legato alle aste.

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BISOGNA PUNTARE SEMPRE – Secondo Vinciprodotti, per conquistare le aste ci vogliono pochi e semplici trucchi. Intanto s’invita ad usare siti affidabili come ad esempio Madbid o Wellbid, una circostanza strana specie se, come vedremo, in Italia i siti operanti sono più di una decina. A seguire si consiglia di acquistare pacchetti di puntate con un forte sconto, circostanza che come avremo modo di dimostrare nel caso di Prezzipazzi.it, non è del tutto vero. Si deve poi scegliere l’asta giusta focalizzandosi su un prodotto senza disperdere le puntate ed anzi studiando i propri avversari scegliendo un massimo di spesa da non sforare, rilanciando colpo su colpo dimostrando di volere quell’oggetto ma senza esagerare.

STORIE E TESTIMONIANZE – Questo rappresenta solo un piccolo esempio di messaggio destinato a coloro che vogliono provare un sito destinato alle aste al centesimo. Ma non si tratta certo dell’unico caso. Ad esempio su evvivawellbid si celebra quella che è l’attività di Wellbid, già incontrato in precedenza, con tanto di suggerimenti e storie relative ai momenti migliori per vincere. Astealcent invece propone consigli legati a Madbid, Quibids ed Happybidday consigliando anche in questo caso come giocare al meglio mettendo in guardia quelle che sono le parole di alcuni che parlano di truffa, persone definite disinformate che non leggono termini e condizioni. Oppure parliamo di newsonlineitalia, un sito con un solo articolo dedicato alla bontà delle offerte che si possono trovare su Swoggi, con tanto di commenti incuriositi, favorevoli ed entusiasti. 

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