La pubblicità razzista giapponese

Una compagnia aerea giapponese ha chiesto scusa dopo aver ricevuto numerose lamentele per una pubblicità «razzista ed offensiva» basata sugli stereotipi razziali. Lo spot di 30 secondi della All Nippon Airways (ANA) voleva promuovere l’ampliamento dell’offerta dei voli internazionali dall’areoporto Haneda di Tokyo ed è stata trasmessa per la prima volta sabato scorso, riporta l’Independent.

pubblicità razzista all nippon airways ana aerei 1

LA PUBBLICITÀ – Nella pubblicità si vedono due uomini che indossano la divisa dell’ANA che discutono di quanto sia «eccitante» il fatto che la compagnia aerea offra dei voli per Vancouver ed Hanoi. Quando uno dei due uomini rifiuta l’abbraccio che l’altro gli voleva dare per festeggiare, quest’ultimo descrive la cosa come «una reazione così giapponese» e aggiunge «cambiamo l’immagine dei giapponesi». L’altro si dice d’accordo, cambia accento e indossa una parrucca ed un naso finto. La pubblicità ha suscitato rabbia ed indignazione sulle pagine in inglese dei social media della compagnia aerea. Dave Jenkins ha definito la pubblicità «razzista ed offensiva», mentre Vicky Kirk Kobasyashi ha chiesto quando verrà ritirato «l’orribile annuncio pubblicitario». Laura Macfarlane invece si chiede «Perchè una delle compagnie aeree di punta giapponesi sia disposta a trasmettere una pubblicità del genere sapendo che sarebbe stata considerata offensiva da molti occidentali, correndo inoltre il rischio di allontanare molti clienti?».

LE CRITICHE – Un portavoce dell’ANA ha detto che compagnia aerea ha ricevuto molte telefonate da clienti stranieri che si sono lamentati per la pubblicità: «Ci siamo scusati per il disagio creato con tutte le persone che ci hanno chiamato e le abbiamo ringraziate per aver portato alla luce la questione», ha detto all’agenzia di stampa AFP, aggiungendo che «Lo spot voleva mettere in evidenza in maniera divertente il fatto che vi sia un aumento dei voli internazionali all’areoporto di Haneda. Non era nostra intenzione offendere e ci scusiamo con chiunque si sia sentito ferito dalla pubblicità». Il blogger e scrittore Arudou Debito ha criticato lo spot dicendo che è l’enessimo caso in cui si nota la brutta abitudine dei giapponesi di «dare una connotazione razziale ai propri prodotti. Pensavano fosse carino mettere una parrucca ed un nasone a qualcuno per farlo sembrare straniero».

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