Paolo Bovi: l’ex tastierista dei Modà nei guai per molestie sessuali ai ragazzini

La storia era uscita ieri, ma senza nomi e cognomi: è Paolo Bovi, fondatore ed ex tastierista dei Modà e attualmente fonico del gruppo, ad aver subito il provvedimento degli arresti domiciliari da indagato per molestie sessuali a quattro ragazzini fra i 13 e i 16 anni.

Paolo Bovi Modà nei guai molestie sessuali

La storia la racconta oggi in prima pagina Luigi Ferrarella sul Corriere:

Proprio al ruolo di animatore in una parrocchia nel 2011, infatti, risalgono alcune delle accuse di molestie sessuali su quattro ragazzini fra i 13 e i 16 anni che il gip milanese Luigi Gargiulo ora muove al musicista, e per le quali i pm Daniela Cento e Lucia Minutella hanno chiesto gli arresti domiciliari in un centro dell’hinterland milanese che qui non si indicherà (al pari della parrocchia) per non consentire l’identificazione dei minori: misura cautelare eseguita ieri a Milano per la prima volta con il braccialetto elettronico da quando nel dicembre scorso il decreto Cancellieri, legge non ancora entrata in vigore, ha molto ampliato l’utilizzo da parte dei magistrati di questo strumento, che sinora con la normativa del 2001 era stato ben poco usato (appena 55 applicazioni su 2.000 disponibili).

Spiega il quotidiano che il provvedimento è scattato per l’ipotesi di reato di «violenza sessuale», nella fattispecie però della «lieve entità» che ormai da anni assorbe e ricomprende anche i casi non di rapporti sessuali consumati, ai quali i ragazzi non sarebbero per fortuna mai arrivati:

Ma di toccamenti nelle parti intime, di finti massaggi andati oltre, di molestie mascherate da «penitenze» in giochi a sfondo sessuale: l’ipotesi accusatoria individua le vittime in quattro ragazzini conosciuti dal musicista in parrocchia, anche se i fatti in contestazione sarebbero avvenuti sempre fuori dall’oratorio, in un caso durante un campeggio in montagna.

 

LA DICHIARAZIONE DEI MODA’ – E con un breve comunicato stampa i Moda’ dichiarano: « Siamo agghiacciati alla sola idea che sia potuto succedere quello di cui non abbiamo mai avuto alcun sentore. Speriamo che la magistratura concluda presto le indagini e che il loro esito non sia terrificante come lo è il loro avvio.»

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