Miley Cyrus e le foto con i cadaveri

Miley Cyrus, ventun’anni e decine di polemiche al suo attivo, torna a far parlare di sé. Stavolta non per qualche sua esibizione controversa o videoclip «spinto», ma per la campagna pubblicitaria di Marc Jacobs alla quale l’ex Hannah Montana ha prestato il volto. La Cyrus ha già collaborato diverse volte con lo stilista newyorchese e, questa volta, posa corrucciata accanto a una donna riversa a terra con il viso in parte coperto dai capelli, come morta. Il tutto sullo sfondo di una spiaggia buia, illuminata solo dalla cupa luce della luna.

 David Sims/Marc Jacobs 2014
David Sims/Marc Jacobs 2014

LA CAMPAGNA SHOCK DI MILEY CYRUS PER MARC JACOBS – Le foto, ovviamente, hanno fatto il giro del mondo e non a tutti sono piaciute: non tanto per l’atmosfera da film catastrofico che traspare da quelle foto ma, piuttosto, per via di quella donna rigidamente stesa accanto a lei. Sul Guardian, Kira Cochrane fa notare come la campagna di Marc Jacobs con Miley Cyrus e i «cadaveri», sia stata lanciata un giorno dopo l’uscita dell’ultimo numero di Entertainment Weekly, dedicata al fin di prossima uscita Gone Girl che mostra Ben Affleck avvinghiato a una cadaverica Rosamund Pike su un lettino da camera mortuaria.

Guarda le foto:

LA VIOLENZA SULLE DONNE? SESSUALIZZATA E «DI STILE» – Ovviamente, continua la Cochrane, non è la prima volta che il mondo della moda e dello spettacolo utilizzano la rappresentazione di una donna morta o della violenza sulle donne:

Questa ossessione per la morte non deve sorprendere, se la si considera come la conseguenza ultima del modo in cui la sottomissione e l’inerzia delle donne sono sessualizzate e trasformate in un accessorio glamour e facilmente vendibile. Negli ultimi anni ci sono stati numerosi e brillanti progetti che hanno sottolineato la bizzarria di una rappresentazione femminile che pone le donne davanti all’obiettivo in pose da contorsioniste che le fanno sembrare ridicole, deboli, vulnerabili e allo stesso tempo, trasmettono anche un messaggio di disponibilità sessuale […] La gente vuole davvero queste immagini? Vogliono davvero che la violenza sulle donne venga sessualizzata? Ci sono forti segnali che dicono di no, a partire da tutte le donne che si schierano contro questo tipo di immagini […]. Eppure, c’è una ragione per cui queste immagini continuano a proliferare: nel momento in cui nella nostra cultura la donna è stereotipicamente rappresentata come passiva e vulnerabile, l’industria pubblicitaria è arrivata alla conclusione più logica: non c’è niente di più attraente di una ragazza morta».

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