I ricchi guadagni dei bond italiani e spagnoli

08/01/2014 di Dario Ferri

Il ritorno degli investitori sui bond italiani e spagnoli ha garantito un effetto benefico ai conti pubblici di Madrid e Roma, ma anche ottimi guadagni per chi ha deciso di investire sui due paesi che maggiormente hanno destabilizzato l’eurozona  prima dell’intervento della Bce. La tendenza dovrebbe proseguire nel 2014, anche se la Spagna rischia di sorpassarci secondo l’analisi del Wall Street Journal.

TENDENZA AL GUADAGNO – Il quotidiano finanziario Wall Street Journal rimarca come gli investitori che hanno deciso di puntare sui bond sovrani del Mediterraneo nel 2013 abbiano realizzato ricchi guadagni,sopratutto alla luce dei rendimenti molto bassi offerti dagli altri titoli di stato giudicati come più sicuri. Nei primi giorni del 2014 le obbligazioni decennali di Italia e Spagna sono scese sotto un rendimento del 4%. Lo spread con i titoli di riferimento dell’eurozona è in realtà ancora piuttosto marcato, visto che si tratta di circa duecento punti base. Una differenza non pericolosa, assai lontana dai livelli che avevano portato i due paesi sulla soglia della richiesta di aiuti internazionali per evitare la bancarotta, ma che comunque rimarca una divergenza finanziaria dell’unione monetaria ancora piuttosto consistente. Ieri l’Irlanda è tornata a collocare titoli decennali con un rendimento inferiore a quelli dei Btp italiani e dei Bonos iberici.

RAFFORZAMENTO GRADUALE – In questo inizio anno il calo dei rendimenti delle obbligazioni sovrane dei due paesi più grandi del Sud Europa è stato particolarmente accentuato, e difficilmente questa tendenza potrà essere sostenuta secondo il Wall Street Journal. Per il quotidiano finanziario gli istituti di credito potrebbero aver accelerato questa diminuzione così pronunciata, al fine di rafforzare il loro stato patrimoniale in vista dell’inizio della valutazione degli asset qualitativi, prodromo degli stress test che condurrà la Bce prima di avviare l’unione bancaria. Per il Wsj ora dovrebbe esserci un’impennata più graduale, perché le banche italiane e spagnole temono di accentuare il perverso effetto del sistema bancosovrano che è stata una delle causi della crisi così prolungata dell’eurozona. Questa mattina i rendimenti sono ancora in calo, con i Bonos spagnoli che danno un rendimento di circa 380 punti base, e i Btp italiani con dieci punti base in più di tasso di interesse.

EFFETTO GERMANIA – Uno degli aspetti più positivi registrati in queste ultime settimane è la crescita della quota di investitori stranieri che hanno comprato i bond di Italia e Spagna. Il nostro paese, come ha ricordato quest’articolo, ha subito nella fase più acuta della crisi un deflusso di capitali di quasi 250 miliardi di euro, che aveva provocato lo scoppio dello spread e l’avvicinarsi della bancarotta. In Spagna al momento il 38% circa delle obbligazioni sovrane è in mano ad investitori stranieri; a maggio 2012 si era registrato il record negativo del 33,9%, mentre nel solo 2010 questa percentuale era pari al 55%. Per il Wsj il ritorno degli investitori stranieri è parzialmente frenato anche dall’attesa per la sentenza della Corte Costituzionale tedesca sul programma Omt. Benchè i massimi magistrati tedeschi non possano formalmente bocciare un programma di un’istituzione comunitaria, un’eventuale dichiarazione di incompatibilità con la Legge fondamentale avrebbe sicuramente un effetto deflagrante. La serenità sui mercati finanziari è stata riconquistata grazie al bazooka salva euro sfoderato dalla Bce con il programma di acquisto illimitato dei bond a breve termine, in realtà mai utilizzato.

ITALIA RISCHIO MAGGIORE – Secondo il Wall Street Journal uno dei motivi per i quali gli investitori stanno concedendo più fiducia alla Spagna rispetto al nostro paese è rappresentato da alcuni rischi che aleggiano sull’Italia. Le agenzie di rating potrebbero ancora declassare il nostro rating, ed esiste ancora la preoccupazione, che il governo italiano non possa procedere nel suo ciclo di riforme alla luce della forte instabilità politica. Rischi però contenuti, che non dovrebbero causare un nuovo incendio come quello che aveva travolto il governo Berlusconi nell’autunno del 2011. Il Wsj sottolinea come gli investitori domestici del nostro paese siano in grado di sostituire la domanda mancante in caso di necessità. I guadagni consistenti del 2013 non dovrebbero essere confermati nel 2014, visto che l’11% della Spagna ed il 7,2% dell’Italia difficilmente potranno essere superati. Ma come rimarca in conclusione dell’analisi il quotidiano finanziario, l’inizio del nuovo anno conferma come le obbligazioni del Sud Europa siano in grado ancora di garantire rendimenti e possibilità di guadagno più interessanti rispetto agli altri bond più sicuri.

(photocredits: pixabay CC0 Creative Commons)

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