Valter Giordano: il professore di Saluzzo non è né pedofilo né pazzo

Valter Giordano non è né pazzo né un pedofilo. Così gli esperti che hanno condotto le perizie sulla personalità dell’uomo, hanno tracciato il profilo del professore di italiano dell’Istituto Soleri di Saluzzo, nel cuneese, arrestato alla fine della scorsa estate per violenza sessuale ai danni di due sue studentesse, che all’epoca dei fatti erano minorenni.

l’Istituto Soleri di Saluzzo (Foto: targatocn.it)
l’Istituto Soleri di Saluzzo (Foto: targatocn.it)

VALTER GIORDANO SOFFRE DI «DISTURBO NARCISISTICO DELLA PERSONALITÀ» – Dalla fine di agosto, Giordano è agli arresti domiciliari in una comunità religiosa dove, secondo quanto si apprende, avrebbe trascorso il Natale senza chiedere permessi di uscita. I contenuti della perizia, depositata oggi alla Procura di Cuneo dallo psichiatra torinese Elvezio Pirfo, sono in parte anticipate da La Repubblica: il professor Giordano, grande amante della letteratura e, all’epoca della denuncia, difeso a spada tratta da alcune sue ex studentesse, soffrirebbe di «disturbo narcisistico della personalità» e sarebbe «un adulto» che conosceva «il disvalore» del suo comportamento e che, pertanto, imponeva alle vittime il silenzio totale sui fatti. Tra Giordano, l’insegnante che declamava Dante con le lacrime agli occhi, e le sue vittime e partner c’erano quasi 40 anni di differenza.

L’INDAGINE SU VALTER GIORDANO ALLE BATTUTE FINALI – Con questa perizia le indagini dovrebbero ormai essere alle battute finali: i magistrati che indagano sulla vicenda dallo scorso maggio hanno esaminato nel corso di questi mesi le numerose intercettazioni tra il professore e le sue allieve-amanti: oltre 57.000 contatti, 106 al giorno tra telefonate ed sms.

VALTER GIORDANO, LE ACCUSE DI ABUSI – La notizia era esplosa alla fine di agosto quando Valter Giordano, professore di Italiano e Storia al Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto Soleri di Saluzzo, era stato arrestato con le pesanti accuse di abusi su alcune sue studentesse minorenni (inizialmente si diceva che fosse «in cambio di bei voti sulla pagella») e di essere in possesso di materiale pedopornografico. Dopo una settimana trascorsa in carcere, a Giordano erano stati concessi i domiciliari, mentre la stampa diffondeva i particolari delle deposizioni di una delle due studentesse, che aveva dichiarato di essere innamorata di quell’uomo «dalla cultura infinita» e che aveva smentito che alla base della propria relazione con l’insegnante ci fossero costrizioni e violenze. In seguito all’arresto, Giordano aveva chiesto aiuto dal carcere, dicendo di essere «malato di sesso».

(Photocredit copertina: LaPresse, foto di repertorio)

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