BIP Mobile: cosa succede dopo il fallimento

L’operatore di telefonia mobile low cost va in fallimento e gli utenti si trovano abbandonati e indifesi.

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IL SERVIZIO È TERMINATO – BIP Mobile è ufficialmente in crisi: il suo maggiore azionista, One Italia, ha iniziato il processo di liquidazione a settembre, a seguito dei milioni di euro di perdite accumulate dall’operatore mobile virtuale, che dal 30 dicembre ha lasciato senza servizio i propri 220 mila utenti, visto che le linee sono state staccate per insolvenza dal fornitore di Bip, Telogic.

LE CONSEGUENZE – Garantire agli utenti di Bip Mobile la portabilità del numero e il diritto ad utilizzare il credito residuo. E’ quanto chiedono Federconsumatori ed Adusbef secondo cui “deve essere superata la delibera della Agcom che per gli operatori virtuali tipo Bip Mobile fissa un tetto di sole 500 migrazioni al giorno (per smaltire tutte le richieste ci vorrebbe più di un anno)”. “Va altresì garantito – scrivono in una nota le associazioni – il diritto degli utenti di utilizzare il credito residuo delle proprie SIM. A questo proposito debbono poter essere adottate tutte le iniziative necessarie, compresa la richiesta a Telogic (la società che erogava il servizio a Bip Mobile su fornitura H3G) di riprendere provvisoriamente l’attività per consentire lo smaltimento dei crediti residui”.

LE SPIEGAZIONI – BIP mobile sul suo sito è abbastanza parca d’nformazioni:

Gentili clienti,
Vi informiamo che oggi, 7 Gennaio, saremo in Agcom per chiedere che vengano immediatamente ripristinati TUTTI i servizi a vostra tutela e per questo vi chiediamo di non arrendervi e di continuare a supportarci.
Vi terremo aggiornati sull’esito della riunione.

Bip mobile

INEVITABILE – Dopo l’abbandono del principale azionista a settembre era solo questione di tempo e l’annuncio della definitiva messa liquidazione dell’impresa, dato ai clienti in tarda serata di sabato 4 gennaio, è arrivato con una lettera a cose fatte. Nella lettera c’è pure una stoccata a Fabrizio Bona, l’ex amministratore delegato che da metà dicembre è a capo del commerciale di Alitalia:

“Come sapete il nuovo management di Bip Mobile, dopo la dipartita ingiustificata del suo amministratore delegato (nonché socio) Fabrizio Bona si è trovato a gestire una situazione disastrosa e molto delicata. Abbiamo investito tutto quello che potevamo e allo stato attuale abbiamo perso milioni e milioni di euro assumendoci tutti i rischi, anche penali. Per questo One Italia (maggior azionista) ha dovuto iniziare un processo di liquidazione.”

“Crediamo che la chiusura sia strumentale e non giusta, faremo di tutto per discutere nelle sedi competenti questa decisione che reputiamo scorretta. Ci rendiamo conto che avete creduto in noi e siete stati penalizzati ingiustamente, la procedura di concordato cercherà di tutelare vostri eventuali crediti.”

HANNO OSATO TROPPO ? –  BIP accusa inoltre Telogic di aver distaccato le linee senza preavviso, in modo “subdolo” e grave: «I dubbi sulla legittimità dell’operato di Telogic sono, dunque, molti e di particolare gravità!», e si legge anche un attacco a H3G (3 Italia), che è il fornitore di Telogic (gli utenti Bip telefonavano attraverso la rete di 3). «È necessario precisare, poi, che le difficoltà economiche e finanziarie di Bip sono state determinate dal fatto che Bip è stata costretta, almeno fino ad oggi, a vendere agli utenti finali i propri servizi sottocosto». Telogic, dal canto suo, afferma di aver dato più di un ultimatum a Bip e di aver richiesto non il saldo immediato ma almeno un piano di rientro delle insolvenze (circa 8 milioni di euro). Totalmente estranea agli affari tra le due società si è invece dichiarata 3 Italia.

UN BUSINESS INSOSTENIBILE – Da quello che si capisce BIP Mobile offriva telefonia low cost, ma non aveva contratti di fornitura che gli permettessero di farlo senza accumulare perdite, da qui l’esito inevitabile dell’avventura commerciale. Restano oltre 200.000 clienti lasciati senza linea e ai quali bisognerebbe garantire almeno il rimborso dei crediti residui e il passagio a un altro operatore.  Nonostante tutti i soggetti in causa, AGCOM compreso, abbiano sottolineato come non ci siano impedimenti di alcun genere nell’effettuare la portabilità, molti dei clienti si sono visti posticipare la richiesta di portabilità a data di destinarsi ed in alcuni casi se la sono vista addirittura rifiutare. A  spiegare il perché di questi ritardi e difficoltà è una regola stabilita da AGCOM per gli operatori virtuali. Secondo una delibera dell’AGCOM, gli operatori virtuali possono effettuare un numero inferiore di portabilità giornaliere rispetto ai grandi quattro della telefonia italiana. Bip Mobile, infatti, può concedere solo sino a 500 portabilità al giorno.

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