Il Natale dei bambini di Aleppo

Più di 400 morti in otto giorni di raid del regime su Aleppo. L’attenzione dell’opinione pubblica internazionale si è allentata in questi mesi, ma in Siria sarà il terzo Natale di sangue consecutivo. I lealisti del presidente Bashar al Assad da più di una settimana stanno bombardando la città patrimonio dell’Unesco, così come tutta la regione. Il bilancio delle vittime è pesante: tra queste la maggior parte sono civili, compresi minori e donne. A riferirlo è stato il Centro di documentazione delle violazioni, piattaforma che dal 2011 monitora quotidianamente le violenze nel Paese siriano, documentando i luoghi delle uccisioni delle vittime di ogni parte del conflitto.

Siria Aleppo bombardamenti 9

LA GUERRA IN SIRIA E I BOMBARDAMENTI AD ALEPPO – In Siria la guerra civile va ormai avanti da due anni e mezzo. Sono per ora 110mila le vittime, tra le quali almeno 11mila bambini. A rendere noti i dati era stato lo scorso settembre l’ Osservatorio siriano per i diritti dell’uomo, specificando come ben  40mila fossero stati i civili a perdere la vita, 22mila i ribelli e oltre 45mila i morti tra le forze governative e le milizie lealiste. Due milioni e mezzo sono invece i profughi, gran parte fuggiti verso il Libano e la Giordania. Ad Aleppo il dramma è soprattutto quello dei bambini, vittime innocenti dei raid di Assad. Azioni condannate dagli Stati Uniti : è stato il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, a invitare Damasco a rispettare gli obblighi previsti dalla legge umanitaria internazionale, in modo da proteggere la popolazione civile. «Condanniamo gli attacchi aerei condotti dalle forze del governo siriano contro la popolazione, compreso l’uso indiscriminato di missili Scud e barili bomba, ad Aleppo e dintorni», ha aggiunto Carney.

Photocredit: Lapresse/Blick.ch/Molhem Barakat

I RAID SU ALEPPO – Soltanto nella giornata di ieri, sempre ad Aleppo, sono stati 65 i morti dopo un bombardamento da parte dell’aviazione militare del regime su un mercato. Gran parte delle vittime hanno perso la vita a causa delle bombe-barile sganciate nel rione di Masaken Hanano. L’azione faceva parte di una lunga operazione che il regime sta portando avanti nel tentativo di sfiancare la resistenza delle forze ribelli. E che non si è ancora fermata, come hanno spiegato i Comitati di coordinamento locali della metropoli. Di fronte ai raid dei lealisti, gli insorti hanno invece attaccato con colpi di artiglieria l’aeroporto militare di Nayrab.  Nella guerra civile restano però le popolazioni locali quelle esposte ai maggiori pericoli: anche perché Assad sta facendo largo uso delle bombe-barile, meno costose rispetto a quelle convenzionali, ma in grado di contenere una quantità rilevante di espolosivo. Sono ordigni meno precisi, quindi i rischi per i civili aumentano, come testimonia l’alto numero di persone comuni coinvolte e il prezzo pagato in termini di vite umane.

I BAMBINI E I BOMBARDAMENTI SU ALEPPO – Tra i minori che hanno perso la vita, il sito Blick.ch ha raccontato anche la storia del 17enne Molhem Barakat, giovane reporter di guerra che ha pagato con la vita la propria attività e il suo impegno. Non è l’unico tra i minori, tra i più colpiti da raid e bombardamenti. La Stampa invita l’opinione pubblica internazionale a non distogliere lo sguardo sul dramma dei minori: vittime dei raid, ma anche «torturati nelle prigioni governative, come il piccolo Hamza al-Khatib». Senza dimenticare il fenomeno dei «bambini soldato arruolati dalle milizie qaediste in ascesa nel fronte anti regime».

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