La Moratti e quel consigliere mago, guaritore e venditore di polli

Il consulente preferito del candidato a sindaco di Milano è un discusso pranoterapeuta con un mazzo di società offshore.

Si è più volte detto in questi giorni: ormai Letizia Moratti per vincere a Milano ha bisogno di un miracolo. Ma nessuno pensava che davvero il candidato a sindaco per il centrodestra pensasse di doverlo cercare: fatto sta che uno dei più stimati, influenti ed ascoltati consulenti di Letizia Moratti è una sorta di santone-pranoterapeuta che riesce a vedere che malattie hai solo guardandoti. Una scelta abbastanza New Age per l’esponente PdL che non disdegna un aiuto del suo consigliere preferito ogni volta che è un po’ depressa. Tipo il 16 maggio sera, giorno del primo turno elettorale, quando il sindaco uscente del capoluogo lombardo ha davvero pensato di aver bisogno di una mano di quel tipo.

ECCO MARIO AZZONE – Il Fatto Quotidiano ci racconta un po’ del personaggio, che si chiama Mario Azzoni, descrivendoci che tipo sia.

Nel suo studio di viale Montenero a Milano si affollano ogni giorno decine e decine di pazienti. Cercano una parola, uno sguardo, un gesto che li faccia stare meglio. La lista d’attesa è infinita, addirittura tre anni per un appuntamento, come si è sentito dire il cronista del Fatto . Per Letizia Moratti, però, le porte sono sempre aperte. Anzi, è lui, il pranoterapeuta Mario Azzoni che accorre a domicilio dal sindaco per consolarla e consigliarla nei momenti più duri. È successo lunedì 16 maggio, la sera della disfatta elettorale, quando Lady Letizia non trovava la forza di commentare in pubblico la disfatta. E così è toccato ad Azzoni farle coraggio per affrontare le telecamere . Pranoterapeuta, allora. Ma non solo. Anche consulente, motivatore, guru, mago, guaritore. Se ne sentono tante su questo ex pollivendolo, muratore, tipografo di Lecco, che in 30 anni di carriera, adesso ne ha 50, è diventato il più ascoltato consigliere del primo cittadino di Milano. È un rapporto almeno ventennale, il loro.

E l’uomo più ascoltato della Milano bene, frequentato da stimati professionisti, da Vip e da nomi noti come Paolo Berlusconi o Barbara d’Urso. Il suo sito ci descrive l”Istituto di Biopsicotronica” di cui è a capo. Il suo libro è “Ti parlerò di te”. Di lui si raccontano storie al limite del messianico, come che riuscirebbe a capire il tipo di malattia che uno ha semplicemente guardandogli i vestiti. Prezzi in fondo modici per una frequentazione del suo studio: la prima visita si paga, per le successive, visto che durano un paio di minuti, giusto il tempo di sottoporsi alle sue mani magiche, si può lasciare un obolo. Tanto, con la mole di clientela che gestisce, lui arriva comodamente a 2000 euro al giorno (i calcoli li fa sempre il Fatto).

Azzoni è un tipo di cui si raccontano episodi sorprendenti (a dir poco) come la miracolosa “guarigione di una persona paralizzata agli arti inferiori”. È un pranoterapeuta che si dichiara in grado di diagnosticare un tumore osservando un indumento, che fa l’elenco dei malanni di un interlocutore mai visto prima semplicemente guardandolo, che è in grado di capire al primo sguardo se si trova di fronte a un ladro o a una persona onesta. “TUTTO VERO”, sono pronti a giurare migliaia e migliaia di sostenitori sparsi nel Nord Italia e anche in Svizzera. E il sindaco Moratti si fida a tal punto di Azzoni, che nell’ottobre scorso lo ha nominato alla presidenza di Casa Letizia, un’associazione che si presenta come “punto di ascolto” e uno spazio “civico” e ha sede allo stesso indirizzo del comitato elettorale della stessa Moratti. Qui, al civico 24 di via Montebello, sono state decise le strategie della campagna per le elezioni comunali, qui spesso si svolgono le riunioni dei collaboratori più stretti del sindaco. Il tutto alla presenza del pranoterapeuta “mu n i c i – pale”.

Insomma Letizia non fa un passo senza il suo mago preferito. Senza il suo grande guaritore: il problema è che non è né un medico né uno psicologo, ma un ex-venditore di carne di pollo che si è riciclato in questo modo.

OFFSHORE – E a proposito di riciclaggio il problema sembra essere usare tutti quei soldi. Che farne? L’idea è quella di aumentarli, mediante vincenti investimenti in borsa.

Non c’è da sorprendersi, allora, se l’attivissimo Azzoni, che allo studio milanese ne affianca un altro a Como, fa capo un piccolo impero finanziario. Palazzi, terreni, negozi intestati a società, alcune amministrate da lui direttamente. Ma capita anche che la proprietà sia riconducibile a società straniere, con base in Svizzera o addirittura nelle remotissime Marshall Islands, un paradiso fiscale nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico. Carte alla mano si scopre che Azzoni ha scommesso su Benetton. Due società amministrate dal pranoterapeuta della Moratti gestiscono una decina di negozi con il marchio degli United Colors, quasi tutti a Milano e dintorni. Tra questi c’è anche il megastore in centro a Monza considerato uno dei più grandi d’Italia. IL GIRO D’A F FA R I di questa rete commerciale sfiora i 10 milioni di euro e fa capo alla Ventiquattro Srl.

Società amministrata da Azzoni e da tal Gianfranco Barbieri, su cui non si hanno ulteriori informazioni. Anche la barca di Azzoni è intestata ad una società svizzera, modalità, come tutti sanno, utilissima per pagare meno tasse.

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