I tredici siti di e-commerce che hanno truffato migliaia di italiani

Un tablet a 50 euro, una videocam a poco più che 40. L’offerta, appetibile e gustosa era on line a portata di click. Peccato che, una volta effettuato il pagamento, a casa non arrivava nessun pacco. La polizia postale di Roma ha concluso oggi una vasta operazione contro un’organizzazione criminale dedita alle truffe online che ha fruttato al gruppo proventi per circa 4 milioni di euro. Tre le persone arrestate e 4 quelle denunciate, tredici i siti sequestrati. La gang del compra&truffa realizzava siti ad hoc per il commercio elettronico pubblicizando i prodotti sui motori di ricerca più visitati, stipulando contratti particolari che ponessero sempre tali articoli con alta visibilità. A cascare nella rete quattromila italiani che, dopo aver effettuato il pagamento (spesso via Paypal), non si vedevano recapitare a casa nulla.

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(Photocredits: GettyImages)

IL MECCANISMO PERFETTO – Giornalettismo aveva già trattato il tema delle truffe on-line, descrivendo già meccanismi ed identikit dei siti a rischio. Le indagini che hanno portato all’ operazione della polizia postale di Roma sono durate 18 mesi nel corso dei quali c’è stato un coordinamento con il Compartimento di Polizia Postale molisano. «Attivavano dei siti per il commercio elettronico su proxy server che ne proteggevano l’anonimato – spiegano dalla sede di Roma in Viale Trastevere – e vendevano con un prezzo che era già interessante di suo. Applicavano un ulteriore sconto del 30 per cento estendo al massimo il numero degli acquirenti». Come però non sembrare un truffatore? Primo: si stipulavano contratti pubblicitari che ponessero la maerce in “bella vista” sui motori di ricerca. Secondo, come spiega la Polizia Postale di Roma contattata da Giornalettismo, creavano con “documenti falsi” delle imprese “on-line” su tutto il territorio nazionale. «Superando così anche la ritrosia di clienti più sospettosi», precisano gli agenti. I tre arresti sono stati effettuati uno a Pescara e due a Campobasso: «Tutte persone adulte, il più giovane di loro ha 30 anni», spiegano dal nucleo capitolino.

PAGA “POLLO” PAGA – Il giro produceva 4 milioni di euro. Ovviamente la merce non arrivava – precisano gli agenti – i conti su cui pagare venivano attivati su conti correnti PayPal attivati fraudolentemente e conti bancari intestati ad altre persone. Il denaro veniva poi prelevato via Bancomat o allo sportello per poi esser girato su conti tradizionali. Molti guadagni sono stati depositati su altri conti PayPal sempre attivati in modo fraudolento». Le immagini? Tutte tramite foto reperibili on line (ma non autentiche). La banda ha anche investito in oro e gioielli e nell’acquisto di merce hi-tech da far recapitare ogni tanto ai clienti della loro rete. Così, giusto per far capire che non si trattava di un truffa in piena regola, si spedivano cellulari, tablet e altro a chi (per puro caso) aveva ordinato il conviente prodotto. Gli agenti precisano anche sulla metodologia di “pulizia” del giro: «Hanno anche affittato immobili, insomma hanno “riciclato” nella maniera più creativa possibile».

ELENCO SITI TRUFFALDINI – Quali erano i tredici siti truffa? Ci sono Techmaniashop, Audiovideomania, Quattroclick.it, Finetechonline, Cipperelettronicaonline, Tecnologiaeprezzo.it. Non sono più on-line. Prendendo spunto dal nostro precedente articolo vediamo tra la black list che abbiamo stilato se alcuni siti sono ancora attivi. Sia jackshop.it, mediatechstore.it e eletroniccenter.it, che figuravano tra quelli ancora on line a gennaio, sono stati chiusi.

Un video in rete smascherava già nel 2012 il meccanismo: un iPhone 4 era venduto alla modica cifra di 264 euro (sul sito Techmaniashop.it).

guarda il video:

Come prevenire però prima di farsi fregare? Occhio al template, spesso molto simile o all’hosting (spesso su godaddy.com). Non solo, prima di fidarvi provate a googlare il nome del sito con la parola truffa a fianco, servirà per individuare eventuali altert in rete e nei forum creati da clienti delusi. Sotto Natale e con la crisi è facile farsi abbindolare da offerte vantaggiose: anche davanti ad un sito che fa “di tutto” per risultare il più credibile possibile.

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