L’UE dice sì al diritto di conto corrente

Il conto corrente deve essere un diritto per ogni cittadino, ed in futuro gli stati membri dell’Unione Europea dovranno assicurarlo. Questo è l’obiettivo della normativa approvata dall’Europarlamento, nell’assemblea plenaria di Strasburgo riunitasi in questi giorni per l’ultima sessione del 2013.

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CONTO PER TUTTI – Trasferire denaro, poter comprare beni e servizi online, oppure ricevere il proprio stipendio in modo comodo e sicuro. Per fare queste operazioni serve un conto corrente in una banca. Milioni di persone all’interno dell’Unione Europea però non ne dispongono, e le istituzioni comunitarie si pongono l’obiettivo di modificare questa situazione. L’Europarlamento ha approvato una normativa per sollecitare gli Stati membri a liberalizzare il diritto di conto corrente. Secondo l’assise legilstativa dell’Ue chiunque risiede legalmente all’interno dei suoi confini deve avere il diritto di aprire un conto corrente di base, senza subire discriminazioni baste sulla nazionalità o sul luogo di provenienza. La mozione è stato approvata nella seduta plenaria che si svolge a Strasburgo e sarà sottoposto agli Stati membri della Ue. Nel testo dell’articolato si stabilisce che i costi di questi conti debbano essere trasparenti e comparabili. Allo stesso tempo sono previste facilitazioni per il passaggio da un conto di base a un altro che offra condizioni migliori.

DIRITTO CHE MANCA – L’eurodeputata della Spd Eveyne Gebhardt rimarca come il diritto al conto corrente di base possa concludere l’esclusione dalla vita economica di tantissime persone. Secondo il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung su una popolazione complessiva di circa 500 milioni più di un decimo di europei non hanno alcun conto corrente bancario. 58 milioni di cittadini che, come rimarca l’europarlamentare tedesca, non hanno possibilità di partecipare alla vita economica. Secondo le informazioni dell’Unione Europea 25 milioni di europei non potrebbero aprire un conto corrente nei prossimi 15 anni neppure se lo desiderassero, a causa delle loro difficili situazioni finanziarie, oppure per una vita, anche temporanea, senza fissa dimora. In Italia in realtà esiste già un diritto al conto corrente di base, così come in Svezia, ma nella maggior parte dei paesi questa normativa è assente. L’Unione Europea la vuole colmare, e per ora pare esserci quantomeno il consenso di Commissione ed Europarlamento.

MISURE DI APERTURA – La misura approvata dall’assemblea di Strasburgo prevede che le banche in futuro offrano possibilità di pagamento di base a chi al momento non dispone di un conto corrente. La registrazione dei crediti invece non dovrebbe essere vincolante. Questi conti dovrebbero essere nelle disposizioni di ogni cittadino europeo, e gli istituti di credito non potranno, se la norma sarà adottata, la richiesta di apertura fatta da chi è sprovvisto di un conto corrente. Le formazioni della sinistra avevano chiesto di introdurre anche l’obbligo per le banche di offrire conti corrente senza costi, ma questa proposta è stata bocciata. L’emendamento è stato riformulato con l’invito agli istituti a tenere bassi i costi di apertura e mantenimento di un conto corrente. Jürgen Klute, esponente della Die Linke/La Sinistra tedesca, ha rimarcato come i servizi di pagamento offerti dai conti corrente siano irrinunciabili per il commercio così come per i consumatori. Con questa mozione l’Europarlamento non vuole solo favorire l’apertura dei conti corrente di base, ma anche renderne più trasparante il mercato, aiutando anche il cambio delle banca. La via per l’introduzione di queste misure è ancora lunga, visto che il Consiglio degli Stati deve dare il suo via libera, e l’entrata in vigore delle norme è prevista per il 2016.

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