«Ti racconto la vita nelle cookhouse di Krokodil»

Sebbene le autorità e le unità antidroga degli Stati Uniti siano scettiche riguardo la diffusione del Krokodil nel paese, in Russia invece, la minaccia della droga simili all’eroina è reale. Il fotografo italiano Emanuele Satolli ha trascorso l’ultimno anno a Ekaterinburg per documentare la vita dei tossicodipendenti, per mosttrare la realtà agghiacciante delle coockhouse di Krokodil. La notizia è stata riportata dall’Huffington Post.

Foto: http://www.time.com/time/video/player/0,32068,2890538133001_0,00.html
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I DANNI  – In un video di tre minuti e mezzo realizzato per il Time racconta la storia di Zhanna, una tossicodipendente che ha imparato a preparare la droga privandola delle impurità che la rendono mortale. «Riusco a sopravvivere e sono in grado di portare avanti la mia dipendenza perchè sono una brava “cuoca” e le persone mi chiamano per “cucinare”», dice la donna nel video. «Tutti quelli che “cucinavano” quando ho cominciato a farmi sono morti. Dopo aver sepolto tutti gli amici nulla mi spaventa più». Il Krokodil è composto da pillole di codeina schiacciate cucinate con prodotti chimici di uso domestico. Le impurità delle sostanze chimiche danneggiano le vene di chi si inietta la droga e provocano piaghe verdi e squamose sulla pelle delle persone. La carne inizia a marcire così tanto che si possono scorgere le ossa. Il Krokodil ha raggiunto il suo apice di popolarità nel 2011, prima che venissero stabilite nuove leggi che che rendessero più difficile il reperimento di codeina. Tuttavia, la scarsità dell’eroina in Russia rende il Krokodil un’alternativa molto più economica e conveniente.

UN’ALTERNATIVA ECONOMICA ALL’EROINA – Per il dottor Michale Lynch è improbabile che la droga possa riuscire a diffondersi ampiamente negli Stati Uniti perchè «L’uso di Krokodil in Russia è probabilmente collegato alla disponibilità di codeina e al fatto che nel paese vi sia una scarsa disponibilità di eroina ed oppiacei, il cui costo li rende inaccessibili ai più». Oltre a due casi di uso di desmorfina (ovvero il Krokodil), risalenti al 2004, non vi sono state mai altre segnalazioni effettive negli Stati Uniti. Alcuni tossicodipendenti però hanno sviluppato delle piaghe incancrenite, ma si pensa che ciò sia dovuto all’uso di aghi sporchi- Mark Woodward, portavoce dell’Oklahoma Bureau of Narcotics ha detto che ogni giorno si vedono tossicodipendenti con infezioni orribili, ma «infezioni dovute a batteri ed aghi sporchi, il che vuol dire che non si tratta di Krokodil».

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