Quelli che… «Mandela era un terrorista»

C’è grossa confusione e grande ipocrisia in certe menti, quando s’arriva a riassumere la figura di Mandela, che neppure il trascorrere degli anni è riuscito a far passare.

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Poster dell’unione degli studenti conservatori. Impiccate Mandela e tutti i terroristi dell’ANC. Sono dei macellai.

IL TERRORISTA – Nelson Mandela negli anni ’80 era considerato un terrorista dai governi Reagan e Thatcher, tanto vicini al governo segregazionista da opporsi al regime di sanzioni elevate contro Pretoria. Lo stesso Reagan porrà il veto al Congresso per difendere il regime dalle sanzioni e sarà clamorosamente sconfitto da un voto come non se ne vedevano da un secolo.

LA LISTA NERA – Questo non ha impedito che l’amministrazione decidessi di mettere Mandela e altri dell’ANC sulla lista americana dei terroristi, dove è rimasto fino al 2008, quasi vent’anni dopo la caduta del regime che aveva contribuito a sconfiggere e anni di buoni rapporti con gli Stati Uniti e di plausi dalla comunità internazionale. Per Condoleeza Rice la cosa era fonte d’imbarazzo a ogni incontro con i sudafricani, e non solo perché la misura impediva a Mandela di viaggiare liberamente negli stati Uniti o attraverso gli Stati Uniti. Quando nel 2008 l’amministrazione Obama ha finalmente corretto la lista è sembrato quasi un segno del «change» obamiamo, ma non era altro che il sanare una vergogna tutta americana.

I PAZZI SUPREMATISTI – Ma ci sono altri, ancora oggi, per i quali Mandela era un terrorista, in genere razzisti o suprematisti come il consigliere di Circoscrizione per la Lega Nord a Verona, Francesco Vartolo, che ha postato su Facebook un messaggio nel quale definisce Nelson Mandela  «un terrorista, una belva assetata di sangue bianco». E all’estero ce ne sono molti di più, dagli ossessionati che riescono a indicarlo come un massacratore di bianchi «al soldo del disegno sionista» anche se proprio Israele fu il paese più vicino al regime di Pretoria, al punto di armarlo e di collaborare con esso allo sviluppo delle bombe atomiche.

UN LEADER NERO – Poche idee, ma confuse, soprattutto tanta ipocrisia e tanta ideologia a falsare l’evidenza per opportunità politica. Se da un lato quindi s’assiste a un quasi unanimismo ipocrita nel celebrare il padre del moderno Sudafrica, dall’altra è evidente che certi mostri non moriranno mai, e che per molti Mandela resterà semplicemente un nero che ha dato una lezione ai bianchi.

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