Michele Emiliano, il sindaco che ti “insulta” in barese su Twitter

Michele Emiliano risponde per le rime a coloro che lo insultano perché non ha dato ordine di chiusura delle scuole a Bari per via del maltempo, dedicando un pensiero in dialetto ad uno che l’ha insultato sulla questione.

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L’ACCUSA – Come si può apprezzare da questo scambio su Twitter, tale Crazyhemmo 1996 si è rivolto al Sindaco colpevole di non aver chiuso le scuole della città nonostante il brutto tempo che ha imperversato sul capoluogo pugliese nella giornata di domenica, sostituito dal sole nella giornata di lunedì: «Emiliano è un coglione di prima categoria! Bari allagata e non chiude le scuole! Cus è nu trmon propr!». Dove per «Cus è nu trmon propr!», s’intende, letteralmente, «questo è proprio una sega». Tale messaggio è poi scomparso dalla bacheca del ragazzo.

 

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LA RISPOSTA – Il punto è che Emiliano ha deciso di rispondere per le rime ad un ragazzo forse di 17 anni colpevole di aver insultato il sindaco, usando quest’espressione: «u’ chiú trimon di tutt sì tu, vid ce va alla scol sfalzin! E mittet u cappid che sta u sol!», ovvero «Il più sega di tutti sei tu e vedi se vai a scuola, sfaticato. E mettiti il cappello che c’è il sole», a ricordare che nonostante le lamentele degli studenti, in città dopo il maltempo di domenica la situazione è migliorata e che il Comune non ha alcun motivo per ordinare la chiusura delle scuole.

La reazione è stata a dir poco apprezzata su Twitter:

 

 

 

 

IL CASO SCATENANTE – Del resto lo scorso lunedì il sindaco ha scritto sulla sua pagina Facebook che il bel tempo di quella giornata non gli consentiva di ordinare la chiusura delle scuole, ordinanza che dev’essere emessa solo in caso di grave pericolo per l’incolumità delle persone. E questa volta ha voluto ribadirlo. A titolo di cronaca è tuttavia doveroso precisare che il maltempo di domenica ha creato danni al liceo Giulio Cesare a causa del crollo del controsoffitto e dell’allagamento delle aule, con gli studenti dell’istituto che per protesta marciarono verso la sede della Provincia.

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