L’adultera va punita. E sei donne la torturano e la violentano

Tremendo il caso di cronaca che arriva dalla Francia.

Sembra la storia di Bocca di Rosa, la canzone di de André, con qualche piccola modifica e soprattutto con un esito tragico: sei donne torturano e stuprano selvaggiamente una donna francese presunta colpevole di adulterio nei confronti del marito di una di loro. Davvero un caso inconsueto, specialmente se si pensa che proviene da un contesto di vita quotidiana come tanti, senza che ci si aspettasse una tale escalation.

VIOLENZE – Succede comunque in Francia, alle porte di Parigi.

Una donna di 31 anni e’ stata violentata nelle Yvelines, un dipartimento alle porte di Parigi, da altre sei donne che l’accusavano di avere una relazione con il marito di una di loro. La donna, riferiscono fonti vicine all’inchiesta, era stata invitata da alcune conoscenti a presentarsi in un appartamento della zona ‘per un motivo futile’: e’ stata legata a una sedia, schiaffeggiata, spogliata, bagnata con secchi d’acqua, rasata a zero, oltre ad essere minacciata con un taser, l’apparecchio di autodifesa che genera shock elettrici. ‘C’era una volonta’ di umiliarla per farle confessare il suo sbaglio, quella era la punizione’, ha detto la stessa fonte.

Siamo a Trappes, cittadina del dipartimento delle Yvelines, vicino Parigi. Ancora non moltissimo si sa del caso di cronaca, le indagini sono ancora in corso. Certo è che le sei donne finiranno sotto processo.

REGOLAMENTO DI CONTI – I media francesi sanno, come prevedibile, qualcosa in più della vicenda.

E’ stato un regolamento di conti sordido quello che si è svolto venerdì sera in un appartamento a Trappes. E, fatto raro, le persone implicate sono tutte donne. Quel giorno, sei giovani donne, fra i 21 e i 29 anni, hanno deciso di tenere un agguato alla loro vittima. L’accusavano di avere delle relazioni sessuali con il compagno di una di esse. Con un pretesto, la invitano a ragguingerle in un appartamento, situato in piazza Yves Farge a Trappes. Quando la porta dell’appartamento si chiude, è troppo tardi. Fra quei muri la donna, di 31 anni, subisce, per due ore, ogni sorta di umiliazione. Legata ad una sedia, la insultano. Passano al livello superiore poco dopo, la denudano parzialmente, le tirano dei secchi d’acqua addosso, la molestano mentre la insultano. La minacciano con un Taser. E, inoltre, vogliono far vedere a quella musulmana praticante il suo fato. Così, non contente di ciò che è accaduto finora, con l’aiuto di un rasoio le rasano la testa. A seguito di queste due ore di calvario, le donne riaccompagnano la vittima a casa dei suoi genitori.

Una storia davvero terribile in una normale periferia dell’hinterland parigino. E non è finita, perchè le colpevoli di tale violenza pretendono che la donna, secondo loro colpevole, faccia pubblica proclamazione di colpevolezza.

La punizione non è finita. Vogliono che la loro vittima riconosca i suoi errori, si scusi pubblicamente e ammetta la sua colpa davanti ai genitori. Finalmente, è suo padre che mette fine al calvario. Decide di denunciare le sei donne, che vengono interrogate e presentate sabato davanti alla questura di Versailles. Cinque di esse sono messe sotto inchiesta per violenza aggravata e sequestro armato e premeditazione di delitto.

Share this article