Gli occhiali 3D e i pericoli per la salute

Su Repubblica di oggi compare un lungo speciale sugli occhiali 3D, con particolare attenzione nei confronti dei pericoli per la salute degli utilizzatori. Un brano dell’articolo di apertura dello speciale:

 

In sintesi, l’utilizzo a casa di occhiali 3D per la visione di spettacoli televisivi è controindicato per i bambini con meno di 6 anni. Da febbraio 2014 saranno previsti anche in un foglio all’interno delle confezioni.Chi porta occhiali da vista o lenti a contatto deve utilizzarli con gli specifici occhiali 3D. Che ne pensa l’oculista? «Non ci sono rischi di effetti collaterali per l’integrità anatomica e funzionale degli occhi. È più un atteggiamento di paura su un fatto nuovo, come quando si cominciò coi computer», tranquillizza Filippo Cruciani, dipartimento Scienze Oftalmologiche Università La Sapienza, Roma.

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E prima dei 6 anni?

«È una misura di estrema precauzione, nasce dal timore che la visione 3D possa influire sull’evoluzione funzionale della vista. Il bimbo appena nato ha l’occhio anatomicamente formato, ma dal punto di vista funzionale è come un computer vuoto: tutti i meccanismi funzionali raggiungono la maturazione fra i 3 e i 6 anni ma in base alla mia esperienza con anni di lavoro con i bambini, non sarei così cauto». Importante invece, per chi porta occhiali da vista o lenti a contatto, utilizzarli contestualmente agli occhiali 3D. «A maggior ragione nel bambino: la correzione ottica spesso non ha solo la valenza di ottimizzare la visione, ma anche quella di correggere problemi come uno strabismo latente o conclamato. Tanto maggiore è il difetto tanto più è necessario l’uso degli occhiali da vista con quelli 3D di plastica, leggeri, sovrapposti».

L’intero speciale, molto curato e ricco di dati, è disponibile sul quotidiano in edicola.

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