Coll’inizio della fase ad eliminazione diretta delle coppe europee, si sono riaperte parzialmente le liste di giocatori utilizzabili

Un espediente per permettere le minime variazioni concesse dall’UEFA per l’inserimento di nuovi giocatori, spesso acquistati nell’ultima fase di mercato. Ma come sono regolate esattamente tali liste? Innanzitutto è da precisare che si parla di due liste: la A e la B. In quest’ultima non esistono limiti numerici ma solo anagrafici: può esservi iscritto un numero illimitato di giocatori purché nati dopo il 31 dicembre 1988, che siano rimasti tesserati per il medesimo club per 2 anni da che ne avevano 15 e/o nei 2 anni precedenti senza interruzioni se ne hanno 16. Inoltre può essere variata in qualsiasi momento entro le 24.00 (ora CET) del giorno precedente ogni gara.

REGOLE – Per la lista A sussistono vari limiti: vi devono essere inseriti non più di 25 giocatori, di cui 17 “liberi” e 8 “locally trained”, ovvero giocatori che fra i 15 ed i 21 anni siano stati tesserati per almeno 3 stagioni anche non continuative per lo stesso club (club-trained) o per qualsiasi altro club della medesima federazione (association-trained). Fra gli 8 locally trained, non più di 4 possono essere association-trained; se un club non riuscisse a rispettare detti limiti, la lista A è decurtata di conseguenza: per esempio, sarà di soli 17 giocatori se non si iscrive nessun locally trained. La lista A può essere variata all’inizio di ogni turno (per i 3 turni di qualificazione e gli spareggi è ancora possibile operare cambi rispetto alla lista presentata entro le 24.00 CET del giorno precedente la gara d’andata) fino al primo dopo i gironi, iniziato il quale diventa definitiva. Il numero di variazioni è libero, eccetto per l’ultima che può differire da quella presentata per la fase a gironi solo per 3 nominativi. Infine, un club che non potesse disporre di almeno 2 portieri a causa di infortuni o malattie di lunga degenza (almeno 30 giorni di stop), può iscrivere in qualsiasi momento un portiere in sostituzione dell’assente, anche oltre i limiti previsti per i giocatori locally trained. In linea generale un giocatore può essere utilizzato durante una stagione di coppe da un solo club, ma sono previste alcune eccezioni: rientrano in questo limite i giocatori schierati effettivamente, ovvero che abbiano giocato almeno una gara, anche non intera, da titolare o da subentrato, per cui sono “liberi” quelli che, pur inseriti in lista A o B, abbiano fatto solo tribuna o panchina. Fa eccezione la Super Coppa UEFA, la cui finale non è considerata a questi fini. I giocatori schierati (solo) nei tre turni di qualificazione, possono cambiare club ma a partire dalla fase a gironi e purché il vecchio club non raggiunga analoga fase; in questo contesto, non si fa differenza fra Champions ed Europa League. Quagliarella non era utilizzabile dalla Juventus in Europa League, perché schierato dal Napoli negli spareggi, e comunque i partenopei si sono qualificati alla fase a gironi, così come Iličič e Bačinovič non erano utilizzabili dal Palermo perché il Maribor era stato eliminato (dagli stessi rosanero), schierandoli negli spareggi, che non fanno parte dei turni di qualificazione.

CASI – Infine le ultime modifiche possibili nella lista A riguardano quella presentata prima degli ottavi di Champions o dei sedicesimi di Europa League: come detto, hanno un limite numerico, ovvero non devono riguardare più di 3 giocatori, nessuno dei quali deve essere stato schierato precedentemente da un altro club. Tuttavia, uno e solo uno di questi tre nuovi giocatori può aver già giocato con un altro club, ma a condizione che il vecchio club non l’abbia già schierato nella stessa coppa del nuovo club e/o debba (ora) disputare la stessa coppa del nuovo club. È questo il motivo per cui Pazzini e Cassano non sono utilizzabili dalle milanesi in Champions, avendoli la Sampdoria già schierati nello spareggio contro il Werder. Il caso è utile per notare il trattamento assolutamente sfavorevole per i giocatori impiegati in uno spareggio perso di Champions League, i quali non possono quasi più cambiare club per il prosieguo della stagione europea. Infatti, gli spareggi non fanno parte dei turni preliminari, per cui non rientrano nell’eccezione di questi. Inoltre, avendo già giocato almeno una gara di Champions, non possono nemmeno rientrare fra quelli lì utilizzabili dagli ottavi, e per essere utilizzati dal loro nuovo club dai sedicesimi di Europa League, il loro vecchio club deve essere stato eliminato nella precedente fase a gironi senza averli mai schierati nemmeno per un secondo in nessuna delle sei gare ivi previste. Come si vede, una notevole disparità di trattamento nei confronti di chi, ad esempio, abbia giocato tutt’e sei le gare dei tre turni di qualificazione di Champions, venendo eliminato nell’ultimo ma potendo poi giocare con un altro club in Champions dalla fase a gironi, anche se gli rimane vietato iniziare dagli ottavi di finale.

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