Eleonora Cantamessa: la dottoressa uccisa e «quegli animali degli immigrati»

Si era fermata per prestare soccorso a un uomo riverso sull’asfalto dopo una rissa sfociata, forse, per un regolamento di conti tra immigrati. Eleonora Cantamessa, 44 anni, ginecologa alla clinica Sant’Anna di Brescia, è morta così, investita da chi quella rissa l’aveva iniziata. «Eleonora non poteva non fermarsi: era fatta così, ha sempre fatto di tutto per gli altri» – dice la madre, Mariella Cantamessa. L’ennesimo episodio di violenza che sta facendo discutere l’Italia, questa volta più che mai.

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Foto: Facebook

ELEONORA CANTAMESSA: LA MAXI RISSA FINITA IN TRAGEDIA – Tutto è iniziato ieri sera, poco dopo le 23, sulla statale 91 di Chiuduno, piccolo centro in provincia di Bergamo. Scoppia una rissa tra un gruppo di immigrati indiani: in quattro salgono su una Volkswagen Golf e armati di spranghe, cominciano a colpire un’Audi scura con due persone a bordo. Ben presto i colpi passano dall’auto ai due passeggeri. Uno di loro muore, l’altro è gravemente ferito. A quel punto, a bordo della sua auto, arriva Eleonora Cantamessa, che nota l’uomo agonizzante sulla strada. È un medico. Si ferma a prestare soccorso all’uomo ferito.  Soltanto allora la Golf torna indietro, a folle velocità, e investe volontariamente l’uomo ed Eleonora. Entrambi muoiono. La serata termina con due morti e otto feriti: sei uomini di età compresa tra i 18 e i 43 anni e due donne di 21 e 30 anni, tutti feriti in quelle circostanze sulla provinciale 91 e ora ricoverati negli ospedali della zona. Tra loro ci sono due giovani baristi romeni che stavano viaggiando in macchina e contro i quali è andata a sbattere la Golf che ha falciato la dottoressa Eleonora Cantamessa e il ferito, e alcuni passanti che, come la ginecologa, si erano fermati per soccorrere l’indiano aggredito nella precedente rissa. Dopo aver investito i due sono poi scese tre persone che hanno picchiato e aggredito i presenti, prima di darsi alla fuga. Uno di essi è stato fermato dai carabinieri. Un atto di inaudita violenza ancora senza spiegazione.

ELEONORA CANTAMESSA, «FACEVA DI TUTTO PER GLI ALTRI» – Oggi l’Italia piange Eleonora Cantamessa: chi la conosceva la ricorda come una donna disponibile, sempre pronta ad aiutare gli altri. Oltre al lavoro in ospedale a Brescia, aveva anche uno studio privato a Trescore Balneario, dove viveva. «Qui a Trescore aveva fatto nascere tantissimi bambini – ricordano i residenti – Il suo ambulatorio era sempre pieno di mamme, italiane e straniere, senza nessuna differenza» E ancora: «Faceva sempre di tutto per gli altri – ricorda ancora la madre della dottoressa – Dopo aver ricevuto le mamme per la visita il suo ambulatorio spesso rimaneva aperto anche per le ragazze straniere che visitava gratuitamente e che avevano bisogno di un consulto. Non ha mai chiuso la porta in faccia a nessuno». Mariella, straziata dal dolore, è stata una delle prime persone ad accorrere accanto al corpo della figlia. Insieme a lei ci sono il padre e il fratello di Eleonora, Luigi, che ora piangono l’assurda morte di questa donna attenta e generosa. Anche i colleghi la ricordano con affetto e profonda stima: «Lavorava con noi da tredici, quattordici anni – ricorda il direttore sanitario della Clinica Sant’Anna, Giorgio Taglietti – Era una dottoressa molto brava, sempre dolce, disponibile e generosa. Quello che è successo ne è la dimostrazione. Eravamo molto legati a lei, era molto stimata. Ha fatto nascere anche mia figlia». La Clinica ora vorrebbe fare qualcosa per ricordare la dottoressa Cantamessa e il suo lavoro: «Sicuramente qualcosa sarà fatto – assicura Taglietti – Sto solo aspettando di parlare con l’amministrazione per decidere come muoverci».

«ELEONORA CANTAMESSA INVESTITA DA QUELLE BESTIE» – Ben altri toni, invece, sorgono dal web e dall’opinione pubblica, che commenta un nuovo caso di violenza nel nostro paese. Ancora una volta l’attenzione si concentra sul fatto che, a provocare la rissa e la morte di Eleonora Cantamessa, è stato un gruppo di immigrati. Dal suo profilo Facebook, il leghista Matteo Salvini si scaglia contro «quelle bestie» che hanno investito la dottoressa, e conclude: «Una preghiera per i morti, e intanto aspettiamo lo sdegno dell’accogliente signora Kyenge…»

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«MANDIAMO A CASA LA KYENGE» – Il commento di Salvini è seguito da numerosi commenti rabbiosi: qualcuno suggerisce che la dottoressa Cantamessa avrebbe dovuto «lasciare che si ammazzassero da soli», mentre qualcuno prega Salvini di «fare qualcosa per mandare a casa sia la Kyenge che la Boldrini che non sembrano più nemmeno italiane», ma che «parteggiano solo per i Rom e gli extracomunitari clandestini». E, su Facebook, numerosi altri commenti non hanno un tenore diverso. Tra questi c’è anche un comunicato di Forza Nuova Novara che chiede le immediate dimissioni di Cécile Kyenge e «l’immediato blocco di ogni nuovo sbarco sul territorio nazionale».

Leggi i commenti: 

IL RAZZISMO SU TWITTER – Non è diversa la situazione su Twitter, dove l’hashtag #Chiuduno sta canalizzando sfoghi di ogni tipo. Tra i commenti attoniti per la per la morte della dottoressa Cantamessa, riprende forza anche la rabbia generalizzata contro gli immigrati, tutti quanti:

 

 

 

GLI ATTACCHI AL MINISTRO KYENGE – Qualcuno, forse sull’onda del post di Matteo Salvini, si rivolge direttamente al ministro Kyenge, attaccandola:

LE REAZIONI ALLE PAROLE DEL SINDACO – In molti, però, si soffermano anche sulle parole del sindaco di Chiuduno Stefano Locatelli che, in un’intervista al Tg5, ha attaccato a sua volta il ministro Kyenge sulla questione immigrazione, per poi aggiungere in una nota che «da quando è stato cancellato il potere di ordinanza contenuto nel ‘pacchetto sicurezza’ dell’allora ministro Maroni, la situazione è precipitata. Purtroppo non c’è da stupirsi se accadono episodi come questo: si tratta della conseguenza ovvia di un sistema dove all’immigrato è ormai concesso tutto».

 

(Photocredit copertina: Facebook)

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