Federica Cardia e le altre: quando il cancro si combatte sul web

Malate di cancro. E con tanta voglia di guarire, capire la propria malattia per sconfiggerla, per ricominciare a vivere. E da che mondo è mondo, anche prima dell’invasione di internet e dei social network, per conoscere qualcosa di ignoto c’è soltanto un sistema: parlare. Di sé stessi, della propria malattia, della vita che si faceva «prima», e che si vorrebbe poter continuare a fare «dopo». Ma anche della vita che si fa durante la malattia, fatta non soltanto di esami, di ospedali, di farmaci e di dolore fisico, ma anche di tutti quei piccoli eventi quotidiani, eccezionali o noiosi, che scandiscono un’esistenza. Sul suo blog, «Tanto vinco io», Federica Cardia faceva proprio questo: combatteva il cancro al colon non soltanto a colpi di farmaci ed esami, ma vivendo la vita di chi sogna un’esistenza piena e consapevole, costellata di impegni, incontri, successi e, sì, anche il dramma della malattia

Federica Cardia (Foto: Facebook)
Federica Cardia (Foto: Facebook)

FEDERICA CARDIA, UNA RAGAZZA E IL SUO BLOG – Trentun’anni, nata in Sardegna ma trasferitasi a Roma, Federica scopre nel 2011 di avere un tumore al colon. Cominciano le cure e, parallelamente, l’avventura con il suo blog che chiama «Tanto vinco io», una specie di dichiarazione di guerra alla malattia che, nel frattempo, progredisce senza lasciarle scampo. Ma a crescere è anche il suo blog, dove Federica condivide i risultati delle sue analisi e dei suoi interventi, scambiando informazioni, attirando l’attenzione dei media che le chiedono interviste, costruendo una storia, la sua, che si dipana tra un post sul blog e uno status su Facebook. Il blog di Federica Cardia si inserisce in quel filone dei «cancer blog» di cui è disseminata la rete e che, molto spesso, rimangono attivi anche quando la malattia viene vinta. O quando il suo protagonista muore. Due giorni fa l’ultimo post di Federica su Facebook:

Tre mesi e più di ospedale (non continuativi, ma più o meno siamo lì) tra alti e bassi, interventi chirurgici e tanta, troppa stanchezza. Spero di darvi buone notizie nelle prossime settimane, per ora buonanotte!

Federica Cardia è morta il 5 settembre e il suo blog è stato oscurato. Forse quella miniera di informazioni e fatti verrà trasformato in qualcos’altro, diventando non soltanto una memoria della persona, ma anche una testimonianza diretta e vissuta della malattia.

Guarda le foto:

FEDERICA CARDIA, QUELLE PRIMA DI LEI – Una malattia come quella di Anna Lisa Russo, toscana, anche lei poco più che trentenne, che tra il 2009 e il 2011 si è raccontata quasi quotidianamente sul suo blog, nato precedentemente alla diagnosi, che si chiamava semplicemente Anna Staccato Lisa. Un blog, quello di Anna Lisa, dove inframmezzati tra post sull’uso dell’elastomero e i risultati di una tac si potevano trovare anche notizie sulle arnie che la ragazza aveva messo in piedi con un gruppo di amici nella campagna toscana, sulla vita in famiglia e persino sui preparativi del suo matrimonio, celebrato nella cappella dell’ospedale con fiori, palloncini e l’irrinunciabile abito bianco. Anche Anna Lisa se n’è andata con un post in cui invitava tutti i suoi lettori ad accendere la tv per poterla vedere in un intervista rilasciata soltanto qualche giorno prima. Oggi, il suo blog dà il nome a una fondazione per la ricerca sul cancro.

FEDERICA CARDIA E I CANCER BLOG – In televisione ci era finita anche Talia Castellano, ospite del The Ellen DeGeneres Show, uno dei talk show più famosi della tv statunitense. Talia aveva tredici anni e la passione per i trucchi. E con gli occhi pieni di ombretto ha riempito YouTube di video dove raccontava quali fossero i suoi prodotti e i suoi stili preferiti. Talia era malata dal 2007, affetta da neuroblastoma. In uno dei suoi ultimi video, abbandonava gli ombretti per raccontare ai suoi 800.000 follower di avere «cattive notizie», perché il cancro aveva raggiunto il midollo osseo:

So che può sembrare… è difficile da spiegare, ma questo è il mio vlog. Continuerò a fare i miei video il più a lungo possibile, ma voglio che il mondo sappia quello che mi sta succedendo. Amo fare questo. È assolutamente fantastico.

FEDERICA CARDIA COME TALIA E LOLA – Talia voleva che il mondo sapesse della sua malattia: anche a tredici anni ci si rende conto che l’essere malati di cancro può portare all’isolamento, alla paura dell’ignoto, al terrore di non essere mai abbastanza preparati alle cure o, eventualmente, alla morte. Era lo stesso desiderio che aveva Lauren «Lola» Scott Chiodo, sedici anni, che tramite il suo blog aveva lanciato uno slogan: «stupid cancer». Per mesi Lola ha lavorato perché gli altri ragazzi malati di uno «stupido cancro» potessero sapere di non essere soli, condividendo con bambini e adulti le paure e le speranze. «È una cosa meravigliosa, basta mettere tutto là fuori e raccontare tutte le vulnerabilità – raccontava Lola – Basta che io senta le persone che mi seguono per farmi passare meglio la giornata».

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