L’intervista commovente di Alessia Polita

“Sembra strano, ma io mi sono sentita un po’ in colpa perché immagino che i genitori avrebbero preferito Andrea come me, piuttosto che non ci fosse per niente. E mi sento ancora in colpa, è brutto dirlo”. In una delle sue prime interviste dopo l’incidente che l’ha lasciata paralizzata su una sedia a rotelle, la motociclista Alessia Polita torna a parlare di Andrea Antonelli, il “collega” della Supersport morto qualche settimana fa durante una gara in Russia.

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ALESSIA, L’INCIDENTE E L’AMORE – Intervistata dai microfoni di Mediaset, Alessia non nasconde la sua profonda tristezza per la morte di Antonelli, un dolore già espresso in una lunga lettera aperta che parlava anche del proprio incidente e di come l’ha lasciata paralizzata dalla vita in giù. Oggi Alessia ha iniziato la riabilitazione al centro di Montecatone, a Imola, supportata dall’affetto della sua famiglia e dall’amore del suo fidanzato, Eddi La Marra, anche lui pilota in Superstock. “Eddi è diventato un pilastro nella mia vita. Molti sarebbero scappati. Lui è più presente adesso che prima”.

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“IO NON MI FERMO QUA” – Sulla sua condizione, Alessia parla con realismo e concretezza, senza però chiudersi le porte della speranza: “Mi hanno dato un novanta percento che rimango sulla sedia a rotelle – dice – Quel dieci percento magari sarà una presa in giro giusto per darmi speranza. Però io non mi fermo qua e sicuramente le proverò tutte”.

L’intervista completa è disponibile sul sito di Sport Mediaset.

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