Ecco come il cervello combatte l’ansia

Il New York Times ci propone uno studio realizzato dai ricercatori della Princeton University che hanno scoperto come l‘esercizio fisico sia in grado di creare nuove cellule cerebrali e come queste, tramite la loro eccitazione, contribuiscano a calmare l’ansia.

come il cervello combatte l'ansia

LO STUDIO – Solo che i ricercatori si sono resi conto che l’attività fisica ha due effetti collaterali, ovvero la nascita di cellule nuove e molto eccitabili e la calma che viene generata dall’esercizio fisico in alcune parti del cervello. I neuroni del resto hanno predisposizioni diverse in base al loro utilizzo. Il punto è che se si fa tanto esercizio fisico, si creano nuovi neuroni altamente eccitabili ed in caso di situazioni di stress, questi “scaricherebbero” la loro energia in un’unica soluzione scatenando effetti controproducenti tra i quali l’ansia.

 

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IL RUOLO DELL’IPPOCAMPO – I ricercatori hanno dimostrato attraverso studi su animali che la zona del cervello interessata da questo processo è l’ippocampo, dove si coinvolge il pensiero e si generano risposte emotive. L’esercizio quindi sarebbe in grado di calmare i neuroni riducendo l’ansia in persone ed animali. I ricercatori di Princeton hanno però cercato di capire come l’esercizio fisico contribuisca a generare nuovi neuroni ed a mantenere calma la gente. Per questo hanno iniettato in alcuni topi delle sostanze che segnalano la nascita di cellule neonate nel cervello.

L’ESPERIMENTO CON I TOPI – Successivamente i topi sono stati divisi in due gruppi. I membri del primo hanno potuto correre e muoversi senza limiti per sei settimane, mentre il secondo gruppo è rimasto tranquillo nelle proprie gabbie. Passate sei settimane si è arrivati alle analisi che hanno dimostrato come i topolini liberi di muoversi fossero meno ansiosi dei “sedentari”. ruote, mentre gli altri sedevano tranquillamente nelle loro gabbie. I ricercatori hanno poi controllato i cervelli degli animali per verificare la presenza di neuroni nuovi e trovando conferme. Solo che i neuroni nati grazie all’esercizio fisico sono progettati per rilasciare il neurotrasmettitore Gaba che inibisce l’attività del cervello.

 

IL NEUROTRASMETTIORE GABA – Per fare un’ultima verifica, gli scienziati hanno preso i topi sedentari e li hanno messi a bagno nell’acqua fredda, scatenando in loro un forte stress emotivo. Successivamente hanno studiato i loro cervelli per verificare la presenza di marcatori, ovvero di un segno che dimostra l’attività del neurone, trovandone in gran numero. La differenza è data dal fatto che i topi “corridori”, grazie ai neuroni specializzati nella trasmissione di “Gaba” hanno visto la loro ansia “neutralizzata”. Per i titolari dello studio quindi questo test dimostra come la natura preveda la nascita di neuroni che in caso di attività smorzino lo stress per evitare che la persona impegnata in attività fisiche non riesca a gestire le situazioni di pericolo, a differenza di quanto accade con i “sedentari”. (Immagini di repertorio)

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