Non solo Amsterdam: nasce il primo Coffee Shop a Madrid

In Spagna apre un locale privato dove è ammesso il consumo di marijuana.

Va così: mentre in Olanda il governo sta seriamente pensando di chiudere l’accesso ai Coffee Shop ai non residenti nella città di Amsterdam, è a Madrid che viene aperto un nuovo club privato in cui è ammesso il consumo libero di marijuana. “Tutto legale, è un’associazione culturale privata”, spiega il quotidiano spagnolo El Mundo. Carretera de Paracuellos del Jarama: si può entrare, “prendersi un caffèlatte” e un grammo di marijuana. Con grande sollievo dell’intervistato, accompagnatore del giornalista: un disegnatore industriale affetto dal morbo di Kron, una malattia autoimmune che aggredisce l’apparato intestinale. “La mariujana non cura la malattia, ma ne allevia i sintomi” permettendogli di vivere una vita più serena: per fortuna che il Private Cannabis Club ha appena aperto vicino casa sua. “I soci, fra i 25 e i 65 anni, alcuni dei quali affetti da cancro o altre gravi infermità, pagano una quota di 130 euro annuali” per l’iscrizione all’associazione. “Dentro il locale si può consumare la propria marijuana o quella che mette in vendita il locale a sei euro al grammo: ‘Non è lo stesso fumarsela a casa o qui”, dice Fernando.

TUTTO LEGALE – Siamo un’associazione privata e siamo iscritti alla Comunità di Madrid: questa è come se fosse casa nostra”, afferma Carlos Yerbes, uno dei fondatori del club. La legge spagnola tollera il consumo privato ma punisce severamente la coltivazione, la vendita e il consumo pubblico: perciò, non ci sono problemi a fornire consumo dentro un’associazione privata equiparabile ad un domicilio. “Il collettivo propone il consumo responsabile e controllato”, spiegano i membri, ed è lo spirito dell’associazione: “Non è possibile consumare più di 50 grammi a settimana. Qui non si vende: teniamo una cassa comune e distribuiamo”, spiegano i gestori del locale. “Le persone adulte possono così’ godersi la vita senza dover per forza rivolgersi al mercato nero, dove non sai mai quello che ti rifilano”, dice il gestore. E la pericolosità? “Ma perchè nei locali si può vendere alcol, che è noto per essere pericoloso, e non una bella canna?”

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