Antonio Cassano 2.0, il barese prepara il rientro in Serie A: «Mi alleno tutti i giorni»

Lo aveva detto e ora lo ha annunciato un’altra volta. Antonio Cassano è sempre più convinto di poter ancora fare la differenza in Serie A e vuole tornare a giocare nel massimo campionato italiano. Niente mezze misure, insomma: o il massimo o niente. «La pacchia è finita – ha confessato il talento di Bari Vecchia in un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport -, tra qualche mese si torna in campo. Mi alleno ogni giorno, ma mi manca il ritmo partita. Vorrei tornare in una squadra di serie A e mi stuzzicano Udinese, Bologna e Sassuolo. Anche giocare a Verona, una volta risalita dalla serie B, non sarebbe male: hanno un presidente fantastico e un pubblico molto caloroso. In B andrei soltanto per fare qualcosa di storico, come portare l’Entella in Serie A».

LE STAFFILATE DI ANTONIO CASSANO

Insomma, lo spirito guascone non è andato via. Quando parla, Antonio Cassano non è mai banale e dice le cose come stanno: «La Sampdoria, per me, è un capitolo chiuso – dice parlando dell’ultima squadra in cui ha giocato e che lo scorso anno lo ha messo fuori rosa -. Certo, con i ragazzi della primavera resta un bel rapporto. Ma tra staff tecnico e dirigenza, ho avuto diversi problemi. Marco Giampaolo (l’allenatore della prima squadra, ndr) non mi ha più voluto e di Massimo Ferrero non ti puoi fidare: un giorno dice coppe e l’altro bastoni».

 

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Mentre aspetta il momento giusto per tornare a calpestare un campo di calcio, Cassano si gode la famiglia: «Ho avuto molto tempo da passare con mia moglie Carolina e con i miei due figli Christopher e Lionel. Attualmente ho 4-5 chili in più, ma è normale quando stai fuori per tanto tempo. Io continuo a lavorare sodo, perché so di poter tornare da protagonista. Se poi l’esperienza non dovesse andar bene, sono pronto a rinunciare subito: Cassano non è una comparsa».

IL CALCIO MODERNO SECONDO ANTONIO CASSANO

Infine, un giro panoramico su quello che è il calcio di oggi, tra campioni affermati e nuove promesse a livello internazionale: «A Francesco Totti direi di continuare, perché può valere ancora 10-12 gol a campionato. Mi guardo intorno e vedo tanta gente sopravvalutata: Pogba, James Rodriguez e Balotelli. Valgono davvero così tanti soldi? Per me no. A Mario voglio bene e in Francia non sta andando male, ma sia lui, sia Pogba hanno avuto la fortuna di avere un manager bravissimo, Mino Raiola. Il giocatore che mi somiglia di più? Cassano è un pezzo raro, ma mi rivedo in Insigne e in Schick».

Qualche rimpianto? La parola, nel vocabolario di Cassano, non esiste: «Ho detto no alla Juventus per quattro volte e non mi pento. Mi volevano quando sono andato via da Bari, ma ho preferito la Roma. Anche Marotta (attuale direttore sportivo, ndr) ci ha provato a portarmi lì, ma ho rifiutato. Loro scelgono giocatori squadrati, io invece ho bisogno di uscire fuori dagli schemi». La sua carriera, in effetti, lo ha dimostrato.

(Foto: ANSA / SIMONE ARVEDA)

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