“Siamo uomini, non zerbini!”: arriva il movimento antifemminista

06/11/2010 di Dario Ferri

In Svizzera primo meeting internazionale di maschi che si sentono “macellati” dalle donne 

Ha da poco aperti i battenti, ha sede in Svizzera e si chiama Interessengemenschaft Antifeminismus (IGAF). Parliamo di un’associazione che si dice nata per combattare il femminismo, che i fautori del movimento lo considerano il più grave tra i mali che opprimono gli uomini.

MISSIONE DI PACE – Sono circa 150 gli attivisti, tra cui anche 30 donne, che si sono messi in lista per partecipare ad una importante manifestazione dell’associazione, il primo meeting internazionale, svoltosi in Svizzera, in una località segreta per evitare proteste da parte delle “forze” femministe, che già hanno dimostrato il loro disappunto per l’iniziativa maschilista. Gli antifemministi, dal canto loro, respingono ai mittenti ogni critica: ” Quelle ragazze non capiscono cosa sia l’antifemminismo“, ha spiegato Ulf Anderson, uno dei membri dell’IGAF. Che spiega: “Si tratta di una sorta di missione di pace che vuol riportare le cose alla normalità. Come aderente al movimento antifeminista credo in una reale parità tra uomo e donna“. “A differenza dei femministi crediamo nella valorizzazione del diritto di un bambino a vedere entrambi i suoi genitori dopo una separazione o un divorzio. Che sia giusto guardare le persone senza giudicarle per il loro sesso“.

SIAMO PERSONE – Ovviamente le femministe non gradiscono. Dicono di non aver nulla da ridire sulla parità dei sessi e sul diritto dei padri a vedere i bambini, ma non accettano che venga utilizzato come argomentazione il presunto odia delle donne nei confronti degli uomini. A sostegno degli antifemministi tanti genitori che denunciano di essere stati costretti a rimanere lontani dai loro figli. Lanciano accuse agli operatori sociali “femministi” denunciando la “macellazione maschile“, la “supremazia femminile“. L’IGAF si è aggiunto alla lista dei gruppi antifemministi nati negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e India, e che hanno celebrato la recente decisione di un tribunale di sancire il divieto per le donne di chiedere il mantenimento ai loro partner maschi dopo la fine del matrimonio. “Gli uomini  nono sono delle casse di denaro! Non sono degli zerbini! Si tratta di persone!“, gridano. Sembra di rileggere il testo della canzone di Elio “Servi della gleba”: “È noto fin dai tempi del feudalesimo come l’amore per una giovane donna possa trasformare un giovane uomo in un Servo della Gleba“.

SUDDITANZA? – Non sarà mica che i neo-maschilisti siano ossessionati dalla possibilità di ridursi come il protagonista del video di Elio? Recita il pezzo: “Ciao, senti, hai 5 minuti? Perche’ volevo chiederti due cose… Senti, guarda, sinceramente vado al dunque subito, ci sono rimasto molto male perche’ ho saputo che sei uscita con Tafano ieri sera, e… perche’? Scusa, ti ho telefonato a cena, ti ho detto: ci vediamo?, tu hai detto: no, devo studiare. E va beh , se poi esci con lui… cioe’ , perche’ non me lo devi dire? Pensi che sia un problema per me accettare che tu hai una storia? Un uomo? Vedi qualcuno? No, non e’ un problema per me perche’ io ti voglio bene veramente e non ti chiedo nulla, anzi, magari sono qui a dirti: se hai bisogno di qualcuno io ci sono. E allora? Che cosa devo fare? Mi vuoi mettere una scopa in culo cosi’ ti ramazzo la stanza?“.

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