Al “Diario” di Anna Frank si aggiunge un co-autore

Dal primo gennaio 2016 il “Diario di Anna Frank”, simbolo letterario della Shoah, avrà come co-autore suo padre, Otto Frank. E’ quanto ha stabilito la Fondazione Anna Frank di Basilea, che gestisce il copyright del libro. Così il diritto d’autore sarà protetto per altri 35 anni, fino al 2050. Pertanto il “Diario” non cadrà nel pubblico dominio il prossimo primo gennaio, come previsto dalle leggi sul diritto d’autore in molti Paesi europei, che scade dopo 70 anni dalla morte dell’autore stesso.

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Andreas Rentz/Getty Images

ANNA FRANK E OTTO FRANK

Quando Otto Frank pubblicò per la prima volta nel 1947 il “Diario” affermò nella prefazione che il libro era stato scritto tra il 1942 e il 1944 interamente dalla sua giovane figlia rifugiata con la famiglia in un sottotetto di Amsterdam. Ma la fondazione svizzera che detiene il copyright del “Diario di Anna Frank” ha avvisato, nelle scorse settimane, gli editori di tutto il mondo che il padre della quindicenne ebrea tedesca morta nel campo di concentramento tedesco di Bergen-Belsen non è stato solo il curatore della pubblicazione postuma ma va considerato a tutti gli effetti anche il co-autore.

MOSSA LEGALE

La mossa legale ha, dunque, un effetto pratico perché allunga di oltre tre decenni il copyright. Essendo Anna Frank morta 70 anni fa nel lager nazista, il diritto d’autore cesserebbe il prossimo primo gennaio. Con l’aggiunta di Otto Frank come co-autore, il copyright si estende al 2050, essendo il padre morto nel 1980. Il “Diario di Anna Frank”, testimonianza simbolo dell’occupazione nazista e delle persecuzioni antisemite diventato un bestseller internazionale letto da generazioni, fu stampato per la prima volta nel 1947, due anni dopo la morte della quindicenne ebrea.

80 MILIONI DI COPIE VENDUTE

Si calcola in 80 milioni il numero delle copie vendute nel mondo finora. Una prima rielaborazione del “Diario” fu fatta negli anni Sessanta da Otto Frank e una nuova edizione si deve a Mirjam Pressler, studiosa ancora vivente in Germania, che nel 1991 presentò quella che definì “l’edizione definitiva”. Ora, in virtù delle regole legali sul copyright, come ha spiegato un avvocato della Fondazione Anna Frank di Basilea, applicabili alle “opere composite” e relative “al lavoro molto importante” svolto dai curatori sulle opere di altri autori, la versione del “Diario” sarà ancora a lungo protetta dal diritto d’autore.

(Photocredit copertina: ANSA)

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