Angelo Bagnasco: «I bambini non sono cose da produrre»

14/03/2016 di Redazione

«Mentre riaffermiamo con tantissima gente che avere dei figli è un desiderio bello e legittimo così è diritto dei bambini non diventare oggetto di diritto per nessuno, poiché non sono cose da produrre». Angelo Bagnasco torna sul tema della Stepchild Adoption nonostante l’approvazione del Ddl Cirinnà ampiamente rimaneggiato con l’addio all’adozione del figlio del partner.

ANGELO BAGNASCO: «SERVE SEMPLIFICARE LE PROCEDURE D’ADOZIONE»

Per Angelo Bagnasco l’idea di riproporre l’adozione per le coppie omosessuali è da rifiutare: «La deriva individualista, radicale e liberista, non intende fermarsi». Il Cardinale, nella sua prolusione al Consiglio permanente della Cei che si riunisce da oggi fino a mercoledì a Genova, apre alle pratiche di adozione da inserirsi in quello che viene definito un «umanesimo umano»: «Serve semplificare e accelerare le procedure di adozione perché possano avere risposta le migliaia di richieste a fronte di alcune centinaia di bambini dichiarati adottabili. L’Amore non giustifica tutto i bambini hanno diritto a un padre e una madre, come anche recentemente il Tribunale dell’Aia ha affermato».

ANGELO BAGNASCO: «STEPCHILD ADOPTION? QUALCUNO INFLUENZA L’OPINIONE PUBBLICA PER GUADAGNO»

Angelo Bagnasco sempre a proposito della Cirinnà ha espresso parole di biasimo per un clima definito «aggressivo nei confronti di chi la pensa diversamente, esalta a gran voce democrazia e libertà, ma a condizione che nessuno esca dalle righe stabilite, come se esistesse un diritto di cittadinanza condizionata». Il Cardinale all’epoca delle critiche aveva espresso il proprio pensiero circa l’opportunità del voto segreto sul Ddl Cirinnà contro quello che a Genova ha definito come uno scenario evocato da chi con la scusa dell’influenza nei confronti dell’opinione pubblica cerca una fonte di guadagno: «le leve di questo clima vengono da lontano, sono le ricchezze esorbitanti di alcuni, che esercitano il loro spropositato potere per cambiare il modo di pensare della gente, spinti solo da un’insaziabile avidità di profitto. Certi cosiddetti diritti risultano essere solo per i ricchi alle spalle dei più poveri, specialmente delle donne e dei loro corpi».

ANGELO BAGNASCO: «LA FAMIGLIA? MATRIMONIO TRA UOMO E DONNA»

Secondo Angelo Bagnasco le politiche volute dal Ddl Cirinnà rappresentano una bolla che «vuole cambiare le categorie elementari dell’umano, categorie che non sono confessionali per ridefinire i fondamenti non solo del vivere insieme» ribadendo allo stesso tempo ciò che hanno detto il Papa e il Patriarca della Chiesa Ortodossa di Mosca: «la famiglia si fonda sul matrimonio, atto libero e fedele di amore di un uomo e una donna. La famiglia resta il più grande capitale di impresa e di solidarietà, un tesoro da non indebolire e disperdere con omologazioni infondate creando di fatto situazioni paramatrimoniali».

ANGELO BAGNASCO: «MIGRANTI, 45.000 OSPITATI DALLA CEI»

Angelo Bagnasco ha poi parlato dell’emergenza migranti e a proposito di questa crisi sostiene come l’Italia «nel suo insieme, sembra stia reagendo. Il cammino si presenta faticoso ma la gente è ammirevole, continua a rivelare una grande capacità di resistere e lottare, di non perdere la fiducia, di unire le forze». Angelo Bagnasco, ripreso da Repubblica, ha presentato i numeri dell’accoglienza assicurata dalla Cei: «45mila persone ospitate compresi quelli che arrivano attraverso i corridoi umanitari. Ormai, però, è chiaro che si impone la fase dei processi di vera integrazione, processi che richiedono onestà, tempi rapidi, regole, buona volontà e fiducia da parte di tutti».

ANGELO BAGNASCO: «LA MORTE DI LUCA VARANI SEGNO DI UN INQUIETANTE VUOTO INTERIORE»

Angelo Bagnasco ha parlato anche del delitto di Roma, della morte di Luca Varani e dell’azione di Manuel Foffo e Marc Prato. La Cei a partire da questo evento nota come in Italia la situazione «appare complessa, spesso anche litigiosa e distratta, per il quale è invece l’ora di una grande responsabilità. L’uccisione di un giovane perpetrato per pura curiosità fa emergere un inquietante, assoluto vuoto interiore, una disperata noia di vivere che esige un insaziabile bisogno di sensazioni forti, per cui la tortura e il delitto sono pensati, voluti e vissuti per se stessi. Mi preoccupa che non si sia aperto un serio, corale dibattito pubblico; che si continui a mostrare colpevole superficialità o vile rassegnazione di fronte alla cultura dello sballo con droghe, alcool, azzardo, fino al disprezzo totale della vita propria e altrui».

ANGELO BAGNASCO: «PEDOFILIA: DOLORE E VICINANZA AI FAMILIARI. RIBADIAMO LA CONDANNA DEI COLPEVOLI»

Infine il Cardinale ha parlato di pedofilia e delle sensazioni della Chiesa riguardo a questo tema. La Cei ha al suo ordine del giorno la riforma del clero e della sua formazione permanente che sarà al centro dell’assemblea plenaria dei vescovi a maggio: «Alla luce di alcune recenti circostanze ogni volta che si accerta un caso di pedofilia si rinnova in noi il dolore e la vicinanza alle vittime e ai familiari; insieme ribadiamo la condanna dei colpevoli, mentre cresce la preoccupazione per lo scandalo delle anime».

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