Gli amanti di Como ai sicari del marito di lei: «Sparate alle gambe»

06/10/2016 di Redazione

«Mi chiede di spaventarlo, gambizzarlo, spararlo nella gamba». È la rivelazione di Luigi Rugolo, detto ‘Rambo’, ex guardia giurata che un anno fa ha organizzato per conto di Daniela Rho e Alberto Brivio, una coppia di amanti, l’omicidio del marito di lei, Alfio Vittorio Molteni, architetto 58enne, freddato il 14 ottobre 2015 davanti alla sua villetta, a Carugo, in provincia di Como.

GLI AMANTI DI COMO E I SICARI, TRATTATIVA: «FALLO SPARARE ALLE GAMBE»

La ricostruzione è stata fatta lo scorso 8 agosto davanti al pm, nel carcere dove Rugolo è detenuto. I due amanti Dani e Alpi sono stati arrestati ieri, dopo un anno di indagini. ‘Rambo’, invece è finito in manette lo scorso 13 luglio, insieme ad Enzo Scovazzo, il sicario 60enne da lui assoldato. Il movente: l’affidamento delle figlie di Rho e Molteni. Racconta oggi l’inviato Massimo Pisa su Repubblica:

L’ordine era stato perentorio. «Mi chiede di andare sul pesante e di spaventarlo. Di gambizzarlo, di spararlo nella gamba, su un piede. Fallo sparare nella gamba». Parla, “Rambo”, al secolo Luigi Rugolo. L’avevano preso a metà luglio per l’omicidio di Alfio Vittorio Molteni, 58enne designer di Carugo, freddato davanti alla sua villetta la sera del 14 ottobre 2015, insieme ai killer materiali. Era stato Rugolo a organizzare tutto, fin dal principio, dai pedinamenti agli incendi dolosi della Land Rover e di una finestra di casa. Lui, ex guardia giurata, spiantato e disposto a fare il lavoro sporco. Ma per conto di chi? Eccoli, Daniela Rho e Alberto Brivio. L’ex moglie di Molteni, 45 anni, da Cantù, che lo aveva cacciato di casa nel 2013 per un presunto tradimento e che voleva le due figlie di 9 e 7 anni tutte per sé, litigava, minacciava: «O firmi giovedì o ti scordi di noi fino alla sentenza». E il suo amante commercialista, un 49enne di Seregno.

 

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GLI AMANTI DI COMO E I SICARI, ACCORDO: «SERVONO 10MILA EURO»

‘Rambo’ racconta di una commissione per conto di Brivio e di una richiesta di soldi per la gambizzazione (che però va male, perché il secondo colpo di Scovazzo perfra l’arteria iliaca e provoca un’emorragia mortale). Scrive ancora Pisa su Repubblica:

Lo incontra, gli spiega che i sicari hanno un prezzo. «Gli dico che mi hanno detto che vogliono 10mila euro e lui fa: devo chiedere». Il mandante torna e rassicura: «Dice un conto estero, una cosa del genere. Quindi ha detto: non ti preoccupare, i soldi ci sono». E la busta arriva, il 15 ottobre, in un bar di Seregno. Ma poi il mandante si nega, ammonisce, sfugge, e quando si fa trovare vuole sapere come sono andati gli interrogatori coi carabinieri. Rimprovera: «Dovevi dire che tu lavoravi per la Daniela » Dani e Albi, detto “Gipi”. I carabinieri del Reparto operativo di Como, guidati dal maggiore Andrea Ilari, e quelli del Reparto crimini violenti del Ros del colonnello Paolo Vincenzoni, sono andati a prenderli all’alba di ieri, a chiusura del cerchio dopo un anno di indagini.

(foto di copertina: ANSA / CARABINIERI)

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