La bufala delle bimbe e della madre del Bangladesh che hanno portato il tifo a Pisa

La notizia è di qualche giorno fa. Una famiglia originaria del Bangladesh composta da una madre di 38 anni, e due figlie di 12 e 9 anni, è stata ricoverata all’ospedale di Pisa per sospetto tifo dopo esser atterrata nell’aeroporto cittadino con un volo proveniente da Doha (Qatar). Una notizia da cronaca locale che però, forse con il mix Bangladesh e malattia contagiosa, è finita anche su alcuni giornali nazionali.

Qualche giorno fa si parlava di ipotesi di tifo. Ancora non c’era certezza alcuna della malattia e sopratutto – lo riporta la Asl – non c’è “alcun rischio di contagio” per gli altri passeggeri e i membri dell’equipaggio. Questo perché se è tifo la malattia si trasmette solo via oro-fecale. Per darvi una idea è necessario un elevato potere infettante: una carica batterica di 1.000 batteri non provoca malattia. E il miglior veicolo è il cibo, specialmente quelli che tamponano il basso ph presente a livello dello stomaco. Quindi non è parlando con le mamme e bimbe atterrate a Pisa che si può prendere il tifo.

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L’aereo in questione è stato sanificato subito dopo l’atterraggio ed è stato disposto il ricovero a titolo precauzionale in ospedale per l’intera famiglia bengalese. Ma il bello è che le tre cittadine provenienti dal Bangladesh non hanno la malattia. Gli esami effettuati in ospedale hanno dato esito negativo. Riporta la Nazione:

Una famiglia del Bangladesh, composta da una madre di 38 anni e due figlie 12 e 8 anni, è stata ricoverata all’ospedale di Cisanello nel reparto di Malattie infettive diretto dal professor Francesco Menichetti per sospetta febbre tifoidea, o tifo, ma lo stesso professore ha poi chiarito che “madre e una delle due figlie stanno bene, l’altra bambina ha diarrea e febbre, ma, al momento non ci sono elementi documentali che confermino che si tratta di tifo”. Le donne sono quindi state trasferite in Pediatria dove possono stare insieme.